tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

venerdì, maggio 30, 2008





ping, toc pong, toc ping, toc pong, toc ping, toc pong... il ping, il toc, il pong, sinfonia irresistibile e inquieta. e poi naturalmente il peng dell'effetto dosato con il polso per suggerire imprevedibilità, il tac della pallina che scheggia un angolo del tavolo piegando inafferrabilmente la sua traiettoria, il pang della schiacciata a palma aperta per vedere cosa c'è al di là del muro, il tic tic tic tic della pallina che incespica sulla rete e saltella beffarda dalla tua parte (o da quella dell'avversario, ma più spesso dalla tua).
il gioco dentro le mie braccia e dentro le mie mani che non se n'è mai andato, rinchiuso chissà dove e conservato chissà come per tutto questo tempo, il gioco liberato per caso un giorno d'estate basca, il gioco in cui ogni colpo è scommessa e sfida con se stessi, il gioco che è apnea, tensione, elettricità, estro, impercettibile volere degli dei e vorticosa danza senza schemi, il gioco che è tutto questo ma soprattutto amici, il gioco in cui in effetti perdo (quasi) sempre ma chi se ne frega è troppo divertente. f

csxqp: francesco de gregori - "battere e levare" (live, 2001)

domenica, maggio 18, 2008





il libro di mello (federico mello, "l'italia spiegata a mio nonno", mondadori strade blu, 137 pagine) in realtà non dice nulla che non si sappia già. semplicemente non fa altro che prendere tre tessere (lavoro, pensioni, welfare) e inserirle all'interno di quell'inquietante puzzle chiamato italia, descrivendo le tappe che nei recenti anni post tangentopoli hanno portato alla situazione in cui ci troviamo: l'emergenza generazionale di un paese che ha rinunciato al futuro e ha sacrificato i suoi giovani sull'altare dell'immobilismo. il libro di mello, appunto, non dice nulla che non si sappia già. è solo una piccola impietosa fotografia per ricordare come siamo arrivati qui e capire dove stiamo andando. ma letto così tutto d'un fiato mette apprensione, se non angoscia. un libro dai risvolti horror che neanche stephen king.
sessant'anni fa nasceva la costituzione, e con essa venivano garantiti diritti fondamentali.
quarant'anni anni fa i giovani scendevano in piazza per far sentire la loro voce.
trenta anni fa (quasi) nascevo io.
oggi un paese in cui i giovani faticano a dire la loro perchè non hanno futuro, stritolati da un sistema che nega loro qualsiasi prospettiva. oggi un paese che sta perdendo tutti ma proprio tutti i treni per la modernità e tutte le sfide con i paesi che lo circondano. oggi un paese in cui sul tema della sicurezza si vincono le elezioni, ma si dimentica che sicurezza è un concetto molto ampio.
l'altro giorno mi sono imbattuto, calpestandola, in un enorme scritta per terra: era il primo articolo della costituzione, regalato all'asfalto da qualche writer pieno di passione civile. mi è sembrato bellissimo: chiaro, semplice, efficace, preciso, elegante nella sua essenzialità. ma a leggerlo oggi purtroppo suona tragicamente ingenuo, utopico, e quasi eversivo. f

csxqp: franco battiato - "povera patria"

giovedì, maggio 08, 2008





piccolo post di servizio, per fare gli auguri, come sempre terribilmente in ritardo, a questo blog, e a noi che da due anni lo nutriamo di parole, pensieri, confessioni, paranoie, idee, intuizioni, virgole. piccolo post di servizio per salutare tutti quelli che sono passati da queste parti, sorridendo, storcendo il naso, lasciando un segno, affascinati, delusi, stupiti, curiosi. piccolo post di servizio per tentare un censimento dei lettori di questo blog: se stai leggendo queste righe, si proprio tu, non puoi farci niente, ora non hai scampo, sarà il tuo regalo, che tu lo voglia o no sei obbligato a lasciare un commento per farci sapere che ci sei, sappiamo che sei un pigrone, non devi scrivere tanto, anche solo ciao basta. f

csxqp: marta sui tubi - "il giorno del mio compleanno"