tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, aprile 27, 2009





ho visto un fiume di persone strariparsi per le strade e rifarsi onda, sabato. sono stato intercettato per caso dall'entusiasmo fiducioso di una ragazza piena di speranze e ho visto scrivere sul marciapiede, in un enorme giallo, frasi eversive e interlocutorie. ho visto tanta gente della mia età, e tanta gente più giovane, e tanta gente più vecchia, ed erano tutti lì perchè era importante esserci.
mi è venuto in mente il concerto di lunedì scorso, mischiato insieme al teatro: l'armadio chiuso della nostra storia e le canzoni dei gang che provano a scassinarlo armate solo di passione civile. mi sono venuti in mente tutti i dischi che non riesco a smettere di ascoltare, e vecchie trasmissioni radiofoniche ribelli e clandestine ripescate nella rete. ho pensato a tutto quello che faccio concretamente, e a quello che non faccio.
in un giorno che tenta così disperatamente di significare ancora qualcosa mi sono chiesto questo: perché un sentimento così indubbiamente vario ma in fondo così semplice, e tenace, e condiviso, e soprattutto potente, deve per forza frantumarsi e declinarsi in mille sfaccettature impotenti, lasciandosi guidare da mille grigie tristi facce litigiose? f

csxqp: stormy six - "dante di nanni"

lunedì, aprile 13, 2009





un mese e mezzo davvero inconcludente, senza parole se non queste, scritte quasi apposta solo per constatarne l'assenza. era tanto che non mi capitava di stare parecchio tempo senza scrivere niente: l'ultima volta fu per un eccesso di cose, stavolta per una mancanza di ispirazione. il fatto è che è un periodo indefinito, questo: mi sento un po' come se invece di concentrarmi a diventare più intelligente fossi costretto a spendere le mie energie per cercare di rallentare il mio progressivo e ineluttabile istupidimento. ecco, mi sento come uno che prova a spalare l'acqua con un forcone. arretrato e assetato osservo inerme e inerte alcuni piccoli "si ma..." prendere lentamente vantaggio su alcuni piccoli "perché no?". e poi naturalmente, come sempre, faccio un uso indiscriminato di alibi per stuccare un muro con già troppe crepe. sono il caso e il caos a disegnare le mie traiettorie: il futuro non è scritto, ma in questo periodo mi sento come se la penna ce l'avesse in mano qualcun'altro. vorrei cambiare le cose che non vanno, ma è già tanto se riesco a cambiarmi i calzini. e così resto in bilico fra abissi di imperscrutabile ignoranza e sparpagliate inutili conoscenze, mentre il tempo si è sgraffignato di nascosto un altro mese e mezzo carico di obliqua confusione.
che post insulso. beh, ogni periodo ha i post che si merita.
che alla fine uno scrive tutto questo, costruisce un complicato pupazzo di neve e ghiaccio, con tanto di bottoni e carota in mezzo alla faccia, e poi basta un raggio di sole a scioglierlo completamente. f

csxqp: gang - "le mura di caos"

venerdì, aprile 10, 2009