tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

martedì, aprile 26, 2011





intangibles è il nome che gli americani danno a quelle cose profondamente utili ad una causa e profondamente importanti nell'economia di una squadra e di un risultato che però non vengono rilevate dalle statistiche: gesti tecnici e tattici che spesso fanno la differenza ma che pochi ormai sono rimasti in grado di saper fare, e osservare.
alzi il naso al cielo e ti accorgi che è spuntato un altro grattacielo, che solo ieri non c'era: la città cambia faccia, nervosa e impaziente, gioca la sua partita con la modernità, ma se la abbracci dall'alto di un tetto non ti accorgi dei cantieri pre elettorali e resta sempre inguaribilmente romantica.
il mio passo è, ormai senza rimedio, corto e breve, piccoli sorsi, perché a trangugiare il cammino tutto d'un fiato non c'è nemmeno gusto, e poi c'è sempre la scusa della resistenza, alle medie facevo marcia: e intanto giovani ragazze e logore vecchiette mi superano lungo la strada, sospinte da falcate più sicure ed efficenti.
archivio e racchiudo in modo ossessivo (compulsivo?) la mia paura di invecchiare e dimenticare dentro elenchi e scatole, piccoli trofei sotto sale, piccole clessidre da capovolgere, segnano il ritmo delle energie, quello dei cambiamenti e quello dei ritardi.
ecco: sono distratto, dubbioso e pigerrimo e penso che non esista un solo modo per fare le cose, e che ogni cosa fatta bene abbia bisogno del suo tempo. odio la fretta! f

csxqp: i ratti della sabina - "chi arriva prima aspetta"

domenica, aprile 24, 2011



ci sono situazioni che non riesco a concepire, che non capisco, e spero di non capire, perchè farlo vorrebbe dire averle vissute... ci sono dinamiche familiari che raggiungono l'imponderabile, l'inimmaginabile, e che il tempo inasprisce anziché alleviare... e ci sono relazioni affettive che si trasformano in condanne rendendo il legame di parentela una pena infinita...
ma ci sono anche famiglie che nella povertà riescono a tirare avanti, unire gli sforzi, colmare con l'amore le mancanze materiali, e rafforzare il legame anche se i parenti più cari devono abbandonare la terra natale e perdersi nel mondo, i fratelli sono costretti a lunghe permanenze lontano da casa, i figli si ritrovano bambini lavoratori in un mondo di uomini... ci sono famiglie che nonostante le difficoltà, le distanze, i problemi rimangono unite perchè sono l'una il sangue dell'altra... ma questo spesso non è sufficiente, le dure prove che la vita riserva non sempre bastano a saldare il legame, molto più spesso i rapporti si inaridiscono, i caratteri si scontrano, le incomprensioni prendono il sopravvento, e tutto finisce.


e così mi ritrovo imparentato con persone che non ho mai visto, persone che non mi vogliono conoscere, persone che hanno escluso dalle loro vite un ramo della famiglia, perchè qualcosa si è rotto, perchè qualcuno ha detto una parola di troppo, perchè il perdono non è un'opzione... e tutto questo potrebbe essere accettabile, anche se personalmente mi è difficile, se non fosse che prima o poi questi legami saltano fuori, e se non sono le persone è la legge che ne reclama la solennità, trasformandoli in vincoli. E così la morte di un perfetto sconosciuto ti catapulta in una realtà di cui ignoravi l'esistenza, e anche se in quella vita non hai mai avuto alcun ruolo sei sicuro che non ne avrai altro che problemi. Ti può capitare, come mi è capitato, di ricevere una telefonata da qualcuno che ti avvisa che un tuo parente è morto (da quasi due mesi) e che ti chiede se per cortesia puoi fare la rinuncia all'eredità cosicché lei possa vendere la moto e la macchina (e già che ci sei potresti andarti a prendere il cadavere all'obitorio ed organizzare/pagare il funerale). Così pensi di telefonare ai fratelli, a chi quell'uomo l'ha visto crescere, sperando che la morte appiana ogni questione, e invece no, ti ritrovi un muro di ghiaccio, non c'è compassione, a nessuno interessa il cadavere di un povero vecchio, ma se c'è qualcosa da spartire allora sì, un'altra telefonata è ben accetta, anzi no, meglio un bonifico... al che tu per pietà cristiana (umanità) decidi di dare una sepoltura ad un perfetto sconosciuto, un uomo che tanti anni prima era stato il fratello di tua nonna, una persona con un passato, un passato da cui ora ti devi tutelare, perchè proprio non ne sai nulla, e forse quello che scoprirai non ti piacerà... sembra ridicolo ma è proprio così, la legge è capace di irrompere nella tua esistenza sconvolgendola, pur non avendo compiuto alcun atto... e così per toglierti dall'impiccio devi ricorrere all'avvocato, perchè purtroppo non c'è nulla da fare, oltre che cornuto devi anche essere mazziato.

questa vicenda mi ha fatto pensare, mi ha fatto realizzare come la morte di un parente possa lasciarti indifferente, come ciò che per me avrebbe dovuto saldare un rapporto per altri non è stato sufficiente, come certi familiari possano sorprenderti negativamente, come voglio bene a mia sorella e spero di averla sempre al mio fianco. y

clxqp: joe r. lansdale - "la sottile linea scura"