tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, gennaio 29, 2012





qualche settimana fa si sono resi necessari dei lavori a casa di mio padre (abbiamo provato a far insonorizzare la camera da letto... y non sei il solo a soffrire l'invadente rumorosità notturna dei vicini) e in prossimità del momento del saldo ricevo una telefonata dal titolare della ditta, che dopo qualche convenevole mi dice che, se voglio, una bella cifra la possiamo "lasciare fuori". faccio finta di non capire e lui, molto calmo, mi ripete la cifra, e mi conferma che, parliamoci chiaro, possiamo accordarci in modo da stabilire una cifra più bassa, se voglio.
pochi giorni fa ho discusso in negozio con un vecchio signore che mi raccomandava di non battere la ricevuta, che così ci avrei guadagnato, che lui pure ha una piccola attività e si guarda bene dal farla, perché non serve a nulla, "tanto non ci torna niente indietro". ho provato a controbattere ma era irremovibile e quando l'ho battuta mi ha detto beh faccia come vuole, tanto è lei che ci perde, e un po' rassegnato mi ha guardato come se fossi un cretino.
ho preso con due amici una pizza in un posto dove andiamo sempre, gestito da cinesi. al momento di pagare la donna al banco fa i totali per ognuno di noi, dispensa i resti e mette i soldi in cassa, e invece di stampare lo scontrino ci chiede se ci può offrire un amaro. il meccanismo è quasi spudorato, una sorta di scambio mascherato alla perfezione, perché se ti offrono qualcosa non puoi che chiudere un occhio.
tre piccoli comportamenti che ho potuto osservare in pochi giorni, e vederli così uno in fila all'altro, in un paese che cerca faticosamente di rialzarsi, e in un momento in cui la lotta all'evasione fiscale è un tema caldissimo, fanno un certo effetto. che l'italia alla fine sia la solita, un paese poco lungimirante, fatto principalmente di individui che pensano solo alla propria pancia e non riescono a vedere oltre il proprio orticello, lo si sapeva, e che i controlli di questi giorni evidenzino impennate negli incassi e forti irregolarità sicuramente non stupisce più di tanto. ciò che mi ha colpito è la netta percezione di come i piccoli esempi che ho riportato mostrino comportamenti e punti di vista ben radicati nelle persone, difficilmente scalfibili, a ben guardare figli della stessa arretratezza socioculturale e antimodernità che affliggono da sempre questo paese e lo contraddistinguono in molti suoi aspetti. la questione della lotta all'evasione fiscale è tutta qui, un caso emblematico di come un qualsiasi cambiamento positivo sia estremamente faticoso da introdurre quando si scontri con la resistenza di atteggiamenti acquisiti da così lungo tempo da diventare praticamente quasi inestirpabili, entrati così diffusamente e profondamente nella comune pratica quotidiana di questo paese che perfino gli stranieri che lavorano qui finiscono per adeguarcisi. così è inevitabile essere certi che appena il gatto volterà la testa i topi si daranno nuovamente alle danze, mentre il cane continuerà a mordersi la coda: la crisi moltiplica gli evasori, gli evasori moltiplicano la crisi. e io che le tasse le pago posso soltanto, nel mio piccolo, evitare di prestarmi ai gioco dei furbetti, anche quando magari sembra essere conveniente.
per fare in modo che il sommerso non ci sommerga tutti non credo purtroppo che siano sufficenti multe, redditometri, controlli o ispezioni a sorpresa. sono strumenti utilissimi, ma temo che più di tanto non possano fare. ciò che deve cambiare radicalmente è, come sempre e una volta di più, la mentalità di fondo delle persone. f

csxqp: bruce springsteen and the seeger session band - "pay me my money down"

martedì, gennaio 24, 2012


c'è stato un tempo in cui jj si dilettava nella scoperta e promozione di nuova musica, un tempo in cui si prodigava nello sfornare musicassette, un tempo in cui si sbatteva nella realizzazione di compilation e raccolte, curando la trascrizione dei titoli, degli album, dei gruppi, e dando anche sfogo a quella creatività che negli ultimi anni gli ha dato qualche grattacapo... e così in montagna, sempre qui, il ricettacolo di tante esperienze indimenticabili, ho la possibilità di rivivere qui momenti e quelle musiche che tanti mondi mi hanno rivelato. Qui, dove in mancanza della televisione il mangiacassette torna ad essere l'anima del focolare.

Un anno c'eravamo messi in testa di scambiarci reciprocamente una cassetta dove registrare tutte le nostre ultime scoperte musicali, così da rendere partecipe l'altro di ciò che nell'ultimo periodo ci aveva interessato, e così magari rivelare le doti di questo o di quell'altro artista. Da questo proposito nacque un piccolo gioiello che è "demo - luigi", una musicassetta della più infima marca (firstline), con nessun'altra caratteristica se non una fascia adesiva rosa con il suddetto titolo... l'idea era di restituirla registrandoci sopra ciò che io avevo da proporre, la realtà invece è stata ben diversa: me la sono tenuta così com'era, nessuno scambio, era troppo interessante, coinvolgente, carica, per essere sovrascritta... l'ho conservata gelosamente, senza titoli, senza artisti, senza indicazioni, se non quella postilla, a identificarne la provenienza. E così anno dopo anno ne ho individuato i protagonisti, i gruppi, i brani, riscoprendo chicche che sicuramente non avrei mai colto, spaziando dai cure ai pink floyd, dagli u2 ai radiohead degli inizi. E poi che dirvi della TDK DJ2, una musicassetta ad alte prestazioni, acquista a caro prezzo alla virgin e data a jj per iniziarmi alla conoscenza degli smashing pumpkins. Vilmente, per cominciare, gli avevo chiesto un greateast hits, perché a volte il primo passo è difficile, come nei grandi amori, e non volevo avere un'impressione sbagliata, o lasciarmi abbattere dai virtuosismi di billy corgan. Qui lo devo ammettere, ha dato il meglio, ligio alle mie richieste ha sfornato un "smashing pumpkins - my favorite songs" degno di una compilation ufficiale: indicazione dei membri della band, del ruolo e dello strumento suonato, attribuzione di ciascun brano al rispettivo album, suddivisione precisa fra side a e side b... un vero e proprio booklet autoprodotto. Cos'altro aggiungere se non che grazie a questo lavoro gli smashing sono diventati il mio gruppo preferito e hanno ammorbato tanti anni della mia vita, minandone la sanità, fra concerti, bootleg, vinili, singoli, foto, cd e rarità!
La stessa operazione fu poi provata con i pearl jam, altra band di culto di jj e mia altra grave mancanza. Questa volta l'hi-fi di jj produsse "five horizons...". Sulla base di quanto fatto in precedenza, e visto il successo, si prodigò nel realizzare una compilation equilibrata fra grandi successi, che sicuramente avrebbero subito colto, e piccole perle, che avrei digerito col tempo, come poi effettivamente avvenne. Anche in questo caso il booklet fu il frutto di un lavoro certosino, e ancora oggi se ne possono apprezzare l'impegno e la dedizione alla causa.
E poi, dulcis in fundo, l'opera omnia: "the long road" 16/6/2000. Era il periodo in cui avevo deciso di prendermi una pausa, dall'università, dalla montagna, dalla famiglia, da una ragazza, da tutto insomma. Mi apprestavo a compiere quella grande avventura che poi sarebbe stata il viaggio in Irlanda, e jj mi fu veramente caro nei preparativi... poi al momento del saluto finale mi ammollò una cassetta, TDK CDing da 100 minuti, una cosa mai vista, rossa, incredibilmente lunga, e con dedica. Nelle poche parole scritte nella inlay si esplicitava il mio nuovo nomignolo (hi, spaceboy), il luogo della masterizzazione (san giuliano, un paese di zarri), e poi l'augurio di jj. In quel nastro ci ho trovato di tutto, nel bene e nel male, ma riascoltarlo ancora mi commuove, ripensando al periodo in cui fu generato e al lavoro profuso nella realizzazione.
grazie.

c'è stato un tempo in cui non lavoravamo e potevamo permetterci di coltivare tanti interessi. y

csxqp: demo luigi - "pink floyd - the dark side of the moon"

lunedì, gennaio 23, 2012

vola in compagnia! p.

si, volerò, è possibile, probabile, ho già dato la mia parola, la data è fissata, la destinazione non così precisamente, ma non è questo il punto, o almeno non è del viaggio che voglio parlare, ne della paura di volare, e tantomeno di quei mostri d'acciaio, ma può esserne l'incipit, perché la frase ha quello per oggetto, anche se poi non è quello il senso, chi l'ha scritta aveva in mente qualcosa di più ampio, qualcosa che ha a che vedere con me, con il mio modo di approcciare il mondo, con la mia situazione esistenziale...
ogni tanto ci penso, ma non immaginavo di ritrovarne memoria anche qui, in montagna, e invece così è stato, perché fra le cianfrusaglie abbandonate in un armadio, ed in procinto di essere buttate, ha fatto capolino una scritta, un aereoplanino di carta, un ricordo di un tempo lontano in cui ero infelicemente innamorato, perdutamente non ricambiato, irrimediabilmente non rassegnato. Un periodo duro, in cui non sapevo dove sbattere la testa, senza amor proprio, senza un briciolo di autostima, senza lavoro, senza obiettivi, senza sogni, se non lei... tanto tempo a disposizione senza saper bene come impiegarlo, se non flagellandomi... e così gli assurdi viaggi in macchina, i fine settimana in montagna, le mattinate in università a spulciare inserzioni, la partecipazione alle mostre più assurde, alle fiere più disparate, i pomeriggi in istituto, le inutili mail, lo sguardo fisso sul cellulare in attesa di un messaggio che non arrivava mai, e naturalmente il continuo ricorso al sostegno degli amici, a quelle poche persone pie che impietosite dalla mia nullità cercavano di coinvolgermi in cene, concerti, aperitivi, discussioni, salvandomi dai miei demoni. Il segreto era non fermarsi, non pensare. Qualcuno mi restò a fianco sempre e comunque, a volte per condividere una comune situazione di pena, a volte per pietas umana, a volte per sincera e indissolubile amicizia. Qualcuno si arrabbiò, stufo di un y. così inconsistente, remissivo, inconcludente, e comprendendo ma non volendo accettarne le ragioni si fini con un inevitabile reciproco allontanamento. Qualcun altro invece, ed è questo il caso di p., si prodigò oltre ogni aspettativa, e oltre ogni mia capacità di comprensione, e alla fine fu ripagato malamente con un addio. Ora voglio farne ammenda, perché sono stato scorretto, perché ho sfruttato un'amicizia liberandomene poi come nulla fosse, perché quando ho rotto i ponti non tutto doveva necessariamente essere troncato. I ricordi, infatti, sono rimasti, sono sempre presenti, vivi, non solo nella mente. E così mi capita di recuperare un libro e leggerci una sua dedica, di aprire un cassetto e trovarci un insieme di sue "poesiole", di guardare un album e vederci una nostra foto, di lavorare alla scrivania accanto ad una sua "spagnoletta", di scrivere su un quaderno con impresso un suo disegno... è strano, come lo è girare per la feltrinelli di piazza piemonte aspettandomi di incrociarne lo sguardo. Questa era lei, sempre un pensiero gentile, una carezza, un bacio, un messaggio, una sorpresa, un farsi sentire presente, anche quando non volevo. Mi ha letto dentro, mi ha dato tanto, mi ha fatto paura.
Mi dispiace sia andata così, ma ero quello che ero, un pesciolino d'acquario ritrovatosi nel mare aperto (dei sentimenti).

Cmq non è cambiato molto da allora, a bordo qualche passeggero è salito, ma continuo a volare solo. y

csxqp: jeff buckley - grace