tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

venerdì, luglio 19, 2013



se si è innamorati della bicicletta questa è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita: era da moltissimo tempo che volevo partecipare ad un critical mass e sono davvero contento di essermi tolto, ieri sera, questo sfizio.
è giovedì, il ritrovo per tutti è in piazza mercanti alle 22:30, arriviamo che è già stracolma di biciclette, pronti, via, si parte, il serpente inizia a muoversi e a ondeggiare sinuoso, dribbla una limousine proprio all'inizio di piazza duomo e comincia a riversarsi sulla strada, prendiamo possesso di corso venezia prima e di corso buenos aires poi, i semafori rossi non ci preoccupano, siamo tantissimi, un'inesorabile e liquida inondazione pedalante, la massa è critica, niente ci può fermare, il traffico siamo noi, alcune auto strombazzano in segno di saluto e altre in segno di stizza, incrociamo alcuni sguardi perplessi ed altri visibilmente entusiasti per lo spettacolo, alcuni ci riprendono con il cellulare, passiamo davanti alla stazione accelerando e urlando come matti sotto i portici dell'ingresso principale, qualcuno casca per terra, altri frenano di colpo per non venirsi addosso, poi dopo svariati giri in vie per me sconosciute ci ritroviamo in via melchiorre gioia, intorno a noi ci sono un sacco di bici stranissime e super personalizzate, alcune colorate di luci al neon, altre altissime composte da due telai montati uno sopra l'altro, alcune cariche di musica a tutto volume, altre piccole da evoluzione, alcune che sembrano dei chopper usciti direttamente da easy rider, altre molto scenografiche ma probabilmente quasi inguidabili, passiamo davanti a porta garibaldi e corso como, siamo il sangue pieno di anticorpi che scorre nelle vene di questa città malata, qualcuno ogni tanto urla dall'entusiasmo, y fischia e suona il campanello all'impazzata, ci prendiamo non solo la nostra carreggiata ma anche quella opposta, avanziamo contromano, la strada è tutta nostra, nel gruppo c'è un misto di reciproca solidalietà e festosa anarchia, la polizia ha il suo bel da fare per scortarci, spiega le sirene ma facciamo finta di non capirle, arrivati ad un mega incrocio ci mettiamo anche noi di fronte ad una macchina per non farla passare e quella ci lancia strombazzamenti incazzatissimi addosso, altre auto provano a forzare il nostro blocco, vola qualche imprecazione ma ben presto tutti si devono inchinare alla nostra volontà, ormai siamo arrivati all'arena, poi all'arco della pace, una gigantesca inversione ad u ricompatta il gruppo, corso sempione è un'immensa pista ciclabile, i semafori nemmeno li guardiamo più, passiamo davanti al castello, un tizio in motorino vuole simbolicamente offrire una birra a tutti e tende il braccio finché un ragazzo più veloce di noi riesce a prenderla, siamo ormai all'arrivo, di nuovo in piazza mercanti, il duomo ci osserva e approva silenzioso, l'impresa è compiuta, siamo felici, ci fermiamo tutti e scatta spontaneo un applauso collettivo per questi venti chilometri di esproprio e riappropriazione di spazi urbani. potere alle bici! f

csxqp: queen - "bicycle race"

martedì, luglio 09, 2013



"anche se so che con il senno di poi, 
maledite quel giorno crudele
in cui mi avete messo in mano un ukulele
ora avete un bel problema, ora avete un bel problema"

e così alla fine mi sono montato la testa per davvero, e ho registrato il mio primo disco (calma, è una cosa da nulla, state tranquilli, non guastatevi la lettura di questo post) con i potenti mezzi tecnici messi a disposizione dal mio nuovo telefono intelligente. ci sono tutte le canzoni che ho scritto in questi anni, con la musica che ho pensato per loro, da me suonate (no aspettate, davvero, continuate a leggere, non abbiate paura) e da me interpretate con la mia voce suadente da crooner collaudato (mantenete la calma, niente scene di panico, per favore).
non me ne voglia la tfc band, non sono mica uscito dal gruppo, è solo che dopo anni di vani e inutili tentativi di rimettere in pista la nostra band e invogliarvi a riprendere il nostro progetto, per dare un seguito a quell'unico memorabile e ormai storico bellissimo concerto, ho deciso che fosse necessario intraprendere un progetto solista (restate calmi e ai vostri posti e nessuno si farà male!), perché la passione per l'ukulele è andata avanti per conto suo e le quattro corde scalpitano sempre per essere pizzicate (non spingete! ripeto, non spingete!).
nato come un piccolo regalo per la malcapitata fau (accorrete, ci sono dei sopravvissuti qui!), mi sono divertito davvero tanto a registrarlo. non so quanti siano gli articoli della convenzione di ginevra che ho violato ma se avete lo stomaco abbastanza forte trovate i link per scaricare le canzoni di questo piccolo album (seguite le istruzioni del personale addetto all'evacuazione! prima le donne e i bambini!) sul nostro sito, nel solito posto che abbiamo dedicato all'ukulele: perdonate quest'aggressione sonora (si salvi chi può!)! f

csxqp: ukeffe - "canzone per il tfc"

giovedì, luglio 04, 2013


in questo periodo non scrivo perché non ho voglia di pensare, riflettere, analizzarmi, perché non è necessario, sono stanco, voglio prendermi una pausa, da me stesso, dai pensieri, dalla mia esistenza, e finalmente affrontare gli eventi della vita con leggerezza, così come vengono, senza necessariamente dovergli attribuire un significato, uno scopo, un'importanza, una razionalità...

vivere avendo paura di morire, aspettando, titubante, perché forse è meglio un'altra volta, è preferibile non rischiare, è opportuno non esporsi, rimandare, posticipare...
vivere avendo paura di osare, perché ci si può far male, restando feriti, non solo fisicamente, ma nell'animo, rimanendo delusi...
vivere avendo paura di essere inopportuno, invadente, ingombrante, fuori luogo, inappropriato...
vivere avendo paura di aprirmi, amare, soffrire, gioire, cambiare...
vivere avendo paura di conoscere, sapere, affrontare la realtà...

credevo di vivere ma mi sbagliavo. ora capisco, comprendo il senso di molte parole, che testardamente avevo ignorato... è il momento di vivere l'oggi come se non ci fosse il domani, con la consapevolezza che la vita è una sola, e il tempo perduto non lo riavrò più...
la mia nuova vita incomincia così, partendo da queste poche parole, che devono illuminarmi la via, per condurmi alla felicità.
La bici, l'arrampicata, la montagna, stefania e riccardo, i libri, mia sorella, le cene, i viaggi, i concerti, i corti, sono il mio orizzonte più prossimo, ciò da cui cercherò di trarre energie per superare questo momento, in cui vorrei precipitare, arrendermi, ma non posso, anche se ogni respiro mi ricorda quello che è stato, e che vorrei dimenticare. y

clxqp: peter cameron - “un giorno questo dolore ti sarà utile”