tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, dicembre 29, 2013



1. e4 e5
complice un amico con la stessa insana passione, un telefono un po' meno stupido di quello che avevo prima e un'applicazione per giocare on line, ed ecco che mi si è avvinghiata nuovamente addosso la scimmia degli scacchi (una scimmia a cui per altro, come ben sapete, sono molto affezionato). lo so, lo so, qualcuno ora starà storcendo il naso, convinto che giocare senza avere un avversario in carne ed ossa difronte alla scacchiera sia un'esperienza fredda e di fatto poco entusiasmante, ma a questa verità ne oppongo semplicemente un'altra: se l'alternativa è non giocare ben venga pure il gioco on line, che è comunque infinitamente più avvincente e affascinante del gioco contro il computer.
5. nc3 be6
e così, districandomi fra trepidanti attese per la mossa dell'avversario, minuziose elucubrazioni strategiche e solenni incazzature per le mie mosse troppo avventate, ho potuto mettere in gioco la mia (poca) sagacia tattica con giocatori di tutto il mondo: ho battuto un ragazzo norvegese eludendo i suoi sterili tentativi di patta, ho regolato una ragazza rumena un po' sprovveduta, e ho avuto la meglio su un tizio iraniano in un'appassionante guerra di trincea risolta praticamente all'ultimo pedone. ho perso con un ragazzo israeliano, ho dovuto capitolare di fronte ad un tedesco molto montato, e sono stato umiliato da un indiano che mi ha fatto fuori in modo davvero troppo rapido. come se tutto questo non bastasse ho sperimentato pure gli scacchi 960, variante imprevedibile e un po' cervellotica in cui i pezzi sono mescolati sostanzialmente a casaccio.
12. rae1 hxg5
non mi metterò mai a studiare le aperture, né ad apprendere tutte le possibili difese, né perderò tempo a cercare di capire quale sia il modo migliore per rispondere a un gambetto. tuttavia ho imparato, nel corso della mia piccola esperienza di giocatore, ad improntare le mie partite su alcune regole di condotta che mi sembrano così profonde, pur nella loro fondamentale banalità, da essere valide al di là del gioco: essere malleabile e adattare sempre la propria strategia alle mutevoli circostanze, non sottovalutare mai nessuno e non cedere mai al peccato mortale dell'arroganza, cogliere l'attimo e non rimandare nessuna presa vantaggiosa, pensare a lungo termine e guardare sempre al di là del proprio naso.
17. o-o qxb4
così eccomi immerso in questo gioco di rara bellezza e perfezione geometrica, affascinante e violento, ipnotico e spietato, elegante e brutale, ma soprattutto dannatamente divertente. mi capita di giocare dappertutto, per spezzare la monotonia di un viaggio o di un'attesa, e a volte camminando sono così assorto che alzo gli occhi dalla scacchiera solo quando è troppo tardi, e mi accorgo che ho decisamente sbagliato strada.
21. nxc6 kb8
fra qualche tempo la scimmia se ne andrà e la mia mente ondivaga passerà sicuramente ad appassionarsi ad altro. nel frattempo, se qualcuno ha voglia di fare una sfida, bussate senza indugio su chess.com e chiedete di ciaknorris (scritto proprio così, in omaggio all'unico giocatore capace di vincere una partita a scacchi con una sola mossa. il calcio rotante. detto anche chuck mate). f
29. rxb2# il bianco vince (e io ero il nero)

csxqp: fabrizio de andrè - "un matto"