tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, maggio 24, 2014

 

Di figli di ce ne sono tanti in giro ma i tassisti gli automobilisti i pedoni e gli scooteristi non hanno eguali.

Sugli automobilisti e motociclisti è inutile approfondire, dilungarsi, ripetersi, li conosciamo tutti, anche troppo bene, nella loro sregolatezza insofferenza imprudenza, inciviltà tracotanza malafede, impazienza prepotenza ignoranza, ma i pedoni sono un elemento nuovo, che ai più possono essere indifferenti, ma non al ciclista, la cui presenza non passa inosservata, dovendovisi confrontare tutti i giorni.

Nella scala evolutiva i pedoni credono di arrivare appena dietro gli automobilisti, e così la strada, in assenza di macchine, diventa di loro libera pertinenza... incuranti, strafottenti, arroganti, attraversano col rosso, tra le macchine, in mezzo alla carreggiata, passeggiano ignari, credendosi padroni di un luogo che non gli dovrebbe appartenere. Così tu, ciclista, che a buon diritto ti trovi lì a pedalare, devi essere lungimirante, veggente, indovino, e prevederne le intenzioni, pregare ogni santo perché non facciano gesti inconsulti, scomposti, irrazionali, e ti permettano così di proseguire, senza necessariamente farti male.
Ti scrutano, riflettono, e attraversano… fossi un’auto ci penserebbero due volte, ma della bici se ne fottono… baldanzosi si pongono sulla tua strada, confidando nell’immunità, pretendendo che sia tu a spostarti, a deviare la corsa, evitandoli, frenando, rischiando di cadere, perché si ritengono superiori. Ma nel peggiore dei casi neanche ti considerano, non ti vedono, procedono a testa alta, senza farsi domande, e allora succede l’irreparabile, e poi hanno pure da lamentarsi...
Qualcuno potrebbe obiettare: ma le piste ciclabili? Esistono, poche, ma purtroppo neanche lì puoi ritenerti al sicuro, anzi, a volerla dire proprio tutta è lì che il pedone da il meglio di se. Da alcuni considerata via preferenziale, da altri luogo dove portare il cane, andare a correre, o zona per innamorati, la pista ciclabile è l'ultima frontiera del pedone ignorante irresponsabile menefreghista, e guai a suonargli, a chiedere strada, a rivendicare spazio, perché gli insulti sono garantiti. Anche di fronte all'evidenza si ritengono nel giusto, e con atteggiamento di sfida ti guardano, borbottano, gesticolano, presuntuosi come solo chi ha torto sa fare. Per loro quella è la normalità, non hanno nulla per cui fare ammenda, semplicemente non pensano.

Il ciclista è la vittima sacrificale, il bastardo della strada, c'è ma nessuno lo rispetta.

Di figli di ce ne sono tanti in giro ma non demordo, e più ne prendo, più rispondo. y

cixqp: the pedal pushers club - live fast ride faster

sabato, maggio 17, 2014



ho scoperto, nell'imminenza di un trasloco in un altro paese, dopo innumerevoli anni passati ad accumulare compulsivamente oggetti, un inaspettato piacere nel liberarmene. è come se avvertissi quasi la necessità, in questo preciso istante della mia vita in cui si stanno affacciando profondi cambiamenti, di avere tutto lo spazio possibile per fare posto alle grandiose novità, avventure e sfide che mi aspettano.
così ho buttato, regalato, venduto e riciclato cose di ogni tipo, ho smistato nei posti più improbabili piccoli tesori e indicibile ciarpame, per fare in modo che questi muti e polverosi testimoni di un passato prossimo e remoto, spesso ormai inutili per raccontare chi sono, lascino spazio al futuro in arrivo (inutile dire che ho comunque tenuto una quantità impressionante di cianfrusaglie).
ciò di cui però non vorrò mai liberarmi sono gli amici: ho bisogno di tenerli stretti, tutti quelli che hanno voluto esserci per un abbraccio prima che partissi, un sincero in bocca al lupo, una promessa di rivederci, un'ultima cazzata sparata allegramente e qualche lacrima difficilmente trattenuta (le mie, soprattutto).
è uno di quei momenti in cui la consapevolezza di questa immensa fortuna, di questa incalcolabile ricchezza, mi si rivela in tutta la sua luminosa e felice meraviglia. grazie! f

csxqp: luca barbarossa - "le cose da salvare"