tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, ottobre 09, 2014


lo sapete, ultimamente la bicicletta è il centro del mio mondo, e tutto (o quasi) gira intorno a lei: il corto, la ciclofficina, gli acquisti, l’arredamento, i viaggi, l’abbigliamento, il tempo libero, le ricerche su internet, ogni cosa rimanda sempre e unicamente a lei. E' il mio unico mezzo di trasporto, e così mi accompagna al lavoro, e mi riporta a casa la sera, dopo aver assecondato tutta una serie di richieste, ripensamenti, deviazioni, frutto del caso o della semplice voglia di gironzolare, ancora un poco, prima di dichiarare ufficialmente la tregua, in attesa che il sole risorga. Ma non è sempre così, il giovedì c'è l'extra, c'è il critical mass, si riesce, si riabbraccia la città, ma con più forza, in compagnia di una moltitudine di sconosciuti, un nugolo* di ciclisti che per una sera vuole rivendicare il suo diritto, a esistere.

Poi capita che qualcuno, vedendoti stanco, ti chieda della serata, e nel discorso si accenni al fatto che, prima di schiantarti esausto nel letto, hai trascorso le ultime ore della giornata a pedalare, anche se era sera, faceva freddo, eri solo e avevi, a casa, una molteplicità di cose da fare…
Alle 22 ti sei presentato in piazza mercanti, ti sei guardato intorno, hai assaporato il crescente brusio, per poi, al segnale convenuto, rompere gli indugi… è così che si parte, senza una guida, senza un percorso, ma con un’idea in testa, invadere la città, le corsie, le piazze, quegli spazi in cui abbiamo il diritto di pedalare ma che non ci vengono riconosciuti. Mi si domanda il perché, il significato di tutto ciò che per gli altri è solo confusione e illegalità, trasgressione e anarchia, prepotenza e arroganza. Ma per quanto mi possa sforzare nel dare un senso, uno scopo, una ragione a tutto questo, l’unica cosa che loro interessa è sapere il perché attraversiamo con il rosso. La loro curiosità, e la loro disapprovazione, si focalizza, inspiegabilmente, solo su questo aspetto. E allora come ai bambini bisogna spiegare che noi non siamo diversi da ogni altro movimento che manifesta in corteo il proprio dissenso, e ci comportiamo di conseguenza. Poi magari mi premerebbe dirgli che non è quello il fulcro della questione, ma è inutile, la loro attenzione è già persa, voglio continuare a vivere nell’ignoranza, ignorandoci.

Credo che il critical mass abbia diverse anime, e che ognuno lo possa vivere in maniera differente, portando avanti le proprie idee, ma alla fine resta un atto di protesta, oltre che una festa, in cui vogliamo farci vedere, porre l’attenzione su noi stessi, sul nostro diritto di utilizzare la strada, di essere presenti, senza essere discriminati, prevaricati, osteggiati. y

clxqp: weiss eben - “bike snob. manifesto per un nuovo ordine universale”

*dicesi anche miriade/ stuolo/ marea/ frotta/ folla/ fiumana/ mandria/ banda/ branco/ orda/ sciame/ schiera/ caterva/ mucchio, a seconda della serata, del meteo e dell’animo dei presenti.

lunedì, ottobre 06, 2014


inspira, espira, inspira, espira, calma, che ormai vai verso i quaranta, che ti fa male, conta, unoduetrequattrocinqueseisetteottonovedieci, respira... e poi non mi devo incazzare, ma come si fa, ora che mi dicono che devo pagare la "tasi", anche se non possiedo una casa... ahhhhh gli ottanta euro di Renzi (che astuzia), ahhhh l'anticipo del tfr (che presa per il culo), ahhhh il rilancio dei consumi (che chimera), ahhhh la politica (che mal di pancia)...

sono un lavoratore dipendente, non posso nascondermi, ci pensa lo Stato al mio stipendio, preleva ancor prima che io li veda, quei soldi, e così pago tutto, addizionale comunale, addizionale provinciale, "ivs", "cigs", "irpef", fondo est, più un'altra sfilza di voci a cui non voglio neanche pensare, e fuori busta ci aggiungo anche "tarsi" "tarsu" "tares" "salminchius", gli venisse, li mortacci loro... sorridenti, saltellanti, piacioni, se la suonano e se la cantano, ci raccontano tante belle favole, storie di tasse che spariscono (vedi "imu"), di diritti che si ampliano (riforma articolo 18), di buste paga che si gonfiano (vedi anticipo tfr), uhhh che goduria, gongolo, è la svolta, il momento del rilancio dell'economia, dell'uscita dalla crisi, e invece no, non proprio, anzi…

s'ì fosse foco arderei' il mondo, s'ì fosse vento lo tempesterei, s'ì fosse... y

clxqp: jonathan lethem - "i giardini dei dissidenti"