tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, aprile 29, 2015



qualche tempo fa, gironzolando per bancarelle, mi sono imbattuto in una copia della divina commedia in tedesco. inutile dire che la delusione, affrontando le prime righe, è stata davvero grande, così come grande era la curiosità che mi aveva sospinto a leggerle. non so bene dire che cosa mi aspettassi esattamente, ma ci sono rimasto male: tutto era andato perduto, non era rimasto nulla, né gli endecasillabi, né le rime incatenate, né la danza solenne dei versi.
non poteva che essere così e mi sono reso conto di essere stato un po' ingenuo ad aspettarmi, anche solo per un attimo, qualcosa di diverso. mi è venuto in mente che, in questo mondo pur così globalizzato, quello che mi arriva di un autore straniero non è che una versione inevitabilmente un po' sbiadita rispetto all'originale. questo margine di intraducibilità allo stesso tempo mi spaventa e mi conforta: mi spaventa, perché pone un limite quasi invalicabile a quello che posso davvero e in profondità conoscere e comprendere, mi conforta, perché sta lì a rivendicare la meravigliosa complessità delle cose, e perché mi permette di rifugiarmi, con orgoglio di emigrato, in qualcosa che so essere mio e non poter appartenere a tutti. tutto questo è stato spunto per provare a raccontare la divina commedia, in tedesco, in una presentazione che ho dovuto tenere di fronte alla mia classe, e a giudicare dalle espressioni accigliate e sbigottite sicuramente non sono riuscito nemmeno lontanamente a trasmetterne il senso e la grandiosità: è stato lo stesso un tentativo molto divertente.
e così aprile è scappato, e non me ne sono nemmeno accorto. è stato intenso e pulsante e l'ho respirato fino in fondo, ma è stato dannatamente veloce e non sono riuscito a trattenerlo. aprile è scappato, maggio già si lancia al suo inseguimento, ed io, sospeso in questa affascinante dimensione parallela, ancora non so bene cosa farò da grande. a volte mi sento anche io addosso un margine di intraducibilità, che mi spaventa e mi conforta. f

csxqp: francesco de gregori - "nel mezzo del cammin di nostra vita"