tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, ottobre 31, 2016

 

[G] si son presi tutto senza fare ru[C]more
[G] il palmo, il dorso, le nocche, le [D] dita
[G] nemmeno il tempo di avere do[C]lore
[G] mi son girato un attimo [D] ed era [C] spa[G]rita
[G] [C] [G]

è balenata nel buio una mannaia d'argento
fischiando più forte di vento e bufera
resta un'assenza che mi lascia sgomento
il silenzio di un vuoto che prima non c'era

pochi capiscono il mio turbamento
quest'ansia sottile che non mi da pace
perché purtroppo è vero che da troppo tempo
di farsi pugno non era capace

ma conservava il senso di una carezza
ed era pur sempre la più vicina al cuore
l'alternativa mi mette tristezza
questa protesi mi sembra un danno peggiore

ed è una tristezza che non si consola
che anzi si tramuta in disperazione
perché ora quell'altra può far tutto da sola
e si lima le unghie con soddisfazione

al posto dei calli ora ho solo paure
perché non so quale sarà il mio destino
ma piuttosto che andare dal manicure
mi tengo stretto il mio moncherino

giocavano forse lo stesso gioco da villani
e indossavano entrambe lo stesso guanto
ma preferisco un'illusione che tenga vivo il domani
alla rassegnazione del vostro disincanto

quindi anche se il sangue denso che schizza
è l'unica cosa rossa che resta
mi hanno mozzato la mano sinistra
ma non possono mozzare la mia protesta.

volevo pubblicare questa piccola canzone inutile lasciandola così senza alcun commento, perché mi sembrava non ci fosse molto altro da aggiungere. poi qualche giorno fa un amico curdo mi ha invitato ad una serata dedicata al suo bistrattato popolo, fra cibo, musica, strumenti e balli tradizionali, e ad un certo punto il gruppo sul palco ha cominciato a suonare una canzone con una melodia che mi era familiare, e che tutti, nessuno escluso, hanno cominciato a cantare: era bella ciao, con testo in curdo e ritornello in italiano.
mi sembra davvero incredibile e straordinario che una canzone della resistenza italiana, dopo più di settant'anni, sia ancora lì, con immutata vitalità, ad ispirare altre resistenze, per giunta di culture così lontane, e credo che questo episodio abbia in qualche modo un legame con il significato della mia piccola canzone inutile. f

csxqp: zara band - "bella ciao"