Pagine

lunedì, settembre 25, 2017



in italia non le avevo viste mai, mentre qui, non appena si mette il naso fuori dalla città, sono un elemento ricorrente e familiare del paesaggio, come i cavalli, i denti di drago o i campi di colza.
le pale eoliche esercitano su di me un fascino particolare: mi piace il loro sembrare allo stesso tempo fragili e minacciose, antichissime e postmoderne, e soprattutto ammiro la loro utopistica e donchisciottesca perseveranza nel provare a salvare il mondo, un giro alla volta.
mi piace il loro essere perfettamente regolari quando si muovono da sole ma completamente scoordinate quando ballano insieme, come se il vento a distanza di pochi metri suonasse una musica del tutto diversa.
mi piace lasciare che i pensieri, i piccoli successi, le grandi sconfitte, e l'immenso caos che contraddistingue questo periodo della mia vita rimangano per un attimo ipnotizzati dal loro paziente ronzio: hanno un modo tutto loro di regalarmi tranquillità, osservarle mi calma, e a volte vorrei essere anch'io un imperturbabile fiore d'acciaio che trasforma energia in armonia con il mondo.
mi piace raggiungerle in bici, sedermici sotto, respirare forte il vento insieme a loro, e immaginare un futuro migliore. f

csxqp: frank turner - "if i ever stray"

Nessun commento:

Posta un commento