tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, ottobre 10, 2019


ricordo un incrocio di sguardi in ufficio
ricordo parole scambiate accovacciati su un marciapiede
ricordo di averti a braccetto mentre in ascensore la notte ci spingeva a dormire
ricordo noi sdraiati sul retro di un pullman in direzione Milano
ricordo le telefonate timide e impacciate
ricordo i messaggi, le immagini ed i video scambiati in un'estate di attesa e incertezza
ricordo le confessioni in pausa pranzo
ricordo una serata in libreria, quando ti aspettavi qualcosa che non arrivò
ricordo l'impazienza e l'urgenza di vederti, parlarti, abbracciarti
ricordo un regalo e un bacio, sulle labbra, e tanta dolcezza
ricordo delle parole accompagnate da un grande sorriso
ricordo la paura che tutto potesse finire
ricordo un inizio e una fine, il primo bacio, in questo giorno, di due anni fa,
e l'ultimo, sempre oggi, lo scorso anno. y

csxqp: vasco rossi - "una canzone per te"

lunedì, ottobre 07, 2019


cosa succede in questo periodo? nessuno scrive? tutti impegnati a vivere intensamente la propria esistenza? manca l'ispirazione? la creatività si è presa una vacanza? ci siamo fatti prendere dal turbinio frenetico e non riusciamo più a fermarci e riflettere? non credo, spero non sia così, altrimenti saremmo ai titoli di coda, non solo in questo spazio virtuale, ma anche nella vita… però la mia paura inizia proprio ad essere questa, l'alienazione, l’inerzia, l'aridità intellettuale ed emotiva, il piattume, l'essere talmente preso dal fluire degli eventi, e dalle vicissitudini lavorative, da non avere tempo, voglia, materiale, per scrivere, per elaborare un pensiero e affidarvelo. non avere argomenti, l'essere frustrato, straniato, completamente assorbito dal lavoro, dalle responsabilità, da questo macigno che non mi dà tregua, è quello che mi tormenta. permetto che l’ufficio mi schiacci, mi privi di ogni energia, acume gioia. mi annullo, sacrifico ogni cosa, mi perdo nello sconforto, in questa desolazione di numeri e bit, e per quanto me ne renda conto non trovo vie d'uscita, ne armi, con cui combatterlo. e anche nel privato tutto langue, è un periodo faticoso, di aspettative non soddisfatte, parole non mantenute, progetti mai diventati realtà. mi sento insoddisfatto, inadeguato, avvilito. mi auguro che presto arriveranno dei post predatati per colmare questi mesi di mia personale non vita, in cui tutto è urgente e fondamentale, ma nulla è veramente importante.

in questi giorni tormentati e sprecati, che si assomigliano tutti, in cui nulla va come dovrebbe, in cui non faccio niente per cambiarli, trovo riparo negli amici, nelle loro parole, in un biglietto di auguri, nei regali, in una partita a biliardino, in un abbraccio imbarazzato ma sentito, in un pensiero trasmesso nell'etere. sono un disastro, penso sempre a quello che non ho e che vorrei, ma dimentico che non sono solo, che ci siete voi, ci sono legami ed affetti, i nostri rapporti sinceri e genuini, che non mi abbandonano mai. devo ricominciare da qui, e tornare a godere delle piccole cose, di quello che mi rende appagato, felice, come scrivere, camminare nei boschi, pedalare, leggere, lo yoga, le mostre, le cene intime, i pomeriggi in campagna...
per troppo tempo mi sono trascurato, abbandonandomi all'immobilismo, credendo che tutto si sarebbe sistemato da solo, ma così non è stato, e non sarà mai. è il momento di tirarsi fuori da questo pantano. ho bisogno di riappropriarmi del tempo libero, smetterla di aspettare, devo ricominciare a sperimentare, interrogarmi, sbagliare. devo rimettere ordine, ridefinire le priorità, dare il giusto peso ad ogni cosa, e così tornare a vivere. y

clxqp: christopher brookmyre - "un mattino da cani"