tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, agosto 23, 2017


E alla fine arriva l'estate, agognata, attesa come una salvezza, un momento di evasione, e libertà. Tutto sembra possibile, facile, realizzabile. La luce infonde fiducia, il sole conforto e sicurezza. Si è più audaci, intraprendenti, arditi.
L'estate diventa foriera di un cambiamento, è auspicio di nuove conoscenze, esperienze, viaggi. Per l'anima, e il mio corpo, è pura energia, linfa, nutrimento, e fonte d'ispirazione.
L'aspetto, come si aspetta una ragazza, al primo appuntamento. Il suo fascino è questo, non sapere quello che sarà, né dove ti porterà. E così inizio a fantasticare, ad immaginare il futuro, facendo progetti, programmi che probabilmente non realizzerò, ma che per qualche tempo cullerò nella mente, sognando. Un tour in bicicletta, un giro fra le capitali europee, l'interrail, la visita ad amici lontani, l'Islanda, le spedizioni all'altro capo del mondo, le vacanze in gruppo. Opzioni, possibilità, chimere di ogni estate, quando vorrei fare tutto, quando mi illudo, convinto di avere tempo e forze. È il momento in cui non mi pongo limiti, in cui il mondo è il mio giardino di casa, e ogni cosa è fattibile, purché la si voglia.
Ma scegliere è complicato, richiede energie e impegno. Da eterno indeciso sono afflitto da mille ripensamenti, riflessioni, divagazioni. Ho bisogno di uno spunto, un'idea, e di ridurre le possibili mete. Così lascio che sia il passare del tempo a mettere i primi paletti. Aspetto che i giorni trascorrano, finché non è tardi. Messo alle strette inizio a ragionare. La pressione mi sprona, semplifica, e così arrivo al dunque, a un'illuminazione, che mette tutti d'accordo (testa e cuore, fisico e spirito, sogni e realtà). Definita la meta si tratta solo di partire. È l'ora di mollare gli ormeggi, e abbandonarsi all'ignoto, lasciando le sicurezze del vivere quotidiano. Ogni volta è un nuovo inizio, carico di ansie e attese, ma fatto il primo passo i dubbi si dissolvono, e rimane solo l'entusiasmo di esplorare e conoscere.

Quest'anno, più di altri, mi sono reso conto di quanto ami tutto questo, di quando sia un’esigenza, una necessità da cui non posso prescindere. L'estate diventa sinonimo di viaggio, e nel viaggio riscopro me stesso, mi riapproprio di quella vita di cui il lavoro mi priva. E viaggiando cerco l’estate, la gioia e la spensieratezza che porta con sé, tutto l’anno, affinché non finisca mai, ed io possa continuare a sentirmi vivo. y

clxqp: massimo zamboni - "nessuna voce dentro: un'estate a berlino ovest"

ph. courtesy of Fau

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