tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, aprile 21, 2021



se la notte in cui decidemmo di crearlo, fra una cazzata sparata ad alta voce, una risata e un calcio ad un pallone, qualcuno mi avesse detto che il nostro blog un giorno avrebbe compiuto quindici anni, beh probabilmente mi si sarebbe disegnata sul volto una o enorme, gonfia di meraviglia e stupore. che poi è esattamente la stessa espressione che ho adesso, che ho appena preso coscienza di questa ricorrenza e mi accingo a scrivere queste righe.
quindici anni sono veramente tanto tempo, quasi l'equivalente di un'era geologica se consideriamo i ritmi vorticosi della rivoluzione digitale, e infatti la stessa idea di blog in questi anni mi pare decisamente passata di moda: un post non ha l'immediatezza di un immagine, o la concisione di un cinguettio, e nemmeno la semplicità di fruizione di un video. oggi ci si esprime attraverso altre modalità e piattaforme, e probabilmente a pochi verrebbe in mente, per affidarlo alla rete, di provare a raccontare qualcosa attraverso lunghe sequenze di parole scritte. insomma mi fa sorridere, e tenerezza, vedere i nostri post e le nostre sbrodolate ancora tutti lì, incaponirsi con la loro incrollabile lentezza a dribblare la fluida rapidità del mondo in perenne mutazione intorno a loro, che esige invece cose più snelle, e immediatamente fruibili, capaci di schizzare leggere sulla sua superficie.
per questo credo sia ancora più straordinario che questo blog sia sopravvissuto per tre lustri: continua imperterrito a dribblare e non è ancora incespicato sul pallone, per il semplice fatto che io continuo ad amare davvero un sacco queste nostre sbrodolate (e continuerò a scriverle, rassegnatevi), anche se non brillano per qualità letterarie (non siamo scrittori, ovviamente, anche se a volte mi è piaciuto pensarlo: siamo scribacchini, magari non privi di impegno e voglia di raccontarsi, ma comunque scribacchini), né tanto meno per l'assiduità con la quale pubblichiamo i nostri pensieri (i nostri post, rispetto all'inizio, si son fatti inevitabilmente un po' più radi, come i nostri capelli, i miei pure, che mannaggia mi sto stempiando, e questa frase avrei voluto volentieri rimandarla e scriverla non prima delle commemorazioni per i trent'anni del blog), e neppure per numero di lettori, che a volte mi piacerebbe davvero un sacco sapere se c'è qualcuno che ancora ci legge, o che capita qui per caso (per non tornare più, probabilmente), e se ci vogliono una o due mani per contarci tutti.
ma non importa: amo queste sbrodolate perché ho sempre la sensazione che ci sia davvero la nostra vita dentro. magari ogni parola è stata scritta solo per noi, ma lo stesso è una pennellata che racconta qualcosa di quello che siamo, o siamo stati, e quello che viene fuori è un immenso affresco di gioie e dolori, conquiste e sconfitte, entusiasmi e delusioni, passioni e progetti, conditi da dosi massicce di pensieri, riflessioni e stupidaggini assortite. in breve: emozioni, le nostre. tutto quello che ci passa per la testa, appunto. aver potuto scrivere tutto questo, e poterlo rileggere, come ogni tanto faccio, e una cosa che mi ha fatto e mi fa stare davvero immensamente bene.
ma più di tutto sono felice di questo, ed è una felicità che lunghe sequenze di parole scritte fanno fatica ad esprimere: che gli amici con i quali questo blog quindici anni fa è nato, insieme a quelli che si sono aggiunti lungo il percorso e che del tfc sono in qualche modo diventati membri onorari, siano ancora lì, sempre, tutte le volte che metto il naso in patria. ci sono, e sono un punto fermo dei miei ritorni, e della mia vita, e quando ci vediamo risuonano ancora risate e cazzate sparate ad alta voce, ed è come se fossimo ancora davanti allo stesso pallone. f

csxqp: will varley - "king for a king"