tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

martedì, maggio 31, 2016



non ci riesco proprio, a fare le cose con i tempi giusti. volevo scrivere qualcosa per commemorare il decennale del nostro blog ma sono terribilmente, e come sempre, senza smentirmi proprio mai, in ritardo. ho continuato a rimandare questo post perché dieci anni sono un tempo spaventosamente lungo, e i tempi lunghi mi mettono profonda soggezione, e mi incutono un po' di timore: è un periodo in cui percepisco molto lo scorrere del tempo, lo sento sospingermi in avanti come una parete in movimento, lenta ma inarrestabile, alle mie spalle, lo sento quasi come se premesse con vigore sulle scapole e sul coccige, mentre punto forte i piedi per rallentarne invano la marcia, e per quanto a volte riesca a coglierlo, a percepire e a godermi l'esattezza perfetta di un istante, perlopiù mi sento come se cercassi di trattenere dell'acqua dentro uno scolapasta.
ma è un periodo un po' sottosopra, e forse sottosopra sono anche le mie percezioni delle cose.
dieci. dieci. dieci. sembra una vita fa, e allo stesso tempo sembra l'altroieri. mi sono soffermato spesso a pensarci, a questi dieci anni, e mi fa davvero uno strano effetto.
così se da un lato mi rende orgoglioso l'aver contribuito a creare e portare avanti un progetto per così tanto tempo, in barba alla mia proverbiale incostanza, dall'altro ricorrenze come queste, così intimamente legate alla mia vita, hanno il potere di rendermi cupamente meditabondo, perché rivelano improvvisamente e tutto in una volta quello che il consuetudinario gocciolare dei giorni tende a nascondere. le odio e le amo, queste ricorrenze, perché il tempo che passa è un vero stronzo, ci sono sempre nuovi solchi a graffiare il viso e l'anima, c'è sempre meno agilità (la velocità, beh quella non c'è mai stata), e ci sono gli anta in agguato (cazzo, gli anta). però, a pensarci bene, c'è anche un po' di consapevolezza in più (tranquilli, non ho certo l'ardire di chiamarla saggezza, o maturità), e stupore per essere arrivato fin qui, e tanto, tantissimo colore sulla tela.
così mi dico: già dieci anni, fanculo.
però poi penso: ben dieci anni, che meraviglia.
più di un quarto della mia vita. (trentotto. trentotto. trent… oddio, meglio lasciar perdere).
e la cosa veramente incredibile è che ogni avvenimento, ogni momento particolare, ogni periodo allegro o difficile, ogni imprecazione e ogni salto di gioia, ogni riflessione importante, ogni persona incrociata, ogni pennellata su questa tela, di questi fottuti e meravigliosi dieci anni, qui dentro, in questo blog, c'è. in un post dedicato, o nascosto fra le righe, c'è. c'è veramente tutto, e a volte è così bello rileggerci, che mi sorprendo a sgranare gli occhi e a raccogliere la mascella, per la vivida precisione, a volte poetica a volte polemica, con cui le nostre sensazioni sono state affidate a questo angolo remoto di internet. ecco, un po' come il parco tabacchi, un angolo remoto davvero nostro: ci siamo noi, racconta davvero qualcosa di quello che siamo e che siamo stati. con estrema continuità aggiungerei (non c'è un solo mese rimasto senza post, cosa che mi pare davvero notevole), e con grande apprezzamento dei nostri due o forse tre lettori (stando agli ultimi rilevamenti, stiamo continuando a scalare posizioni nella classifica dei blog italiani, lasciandoci alle spalle quelli con un solo lettore immagino).
il post di y mi ha commosso, e mi commuove ogni volta che lo rileggo, e ha riaperto anche la mia, di vena malinconica. si, quegli anni non torneranno, è vero, e anche a me mancano davvero molto. però non credo affatto che questo blog sia l'ultimo baluardo capace di tenere viva la nostra amicizia. quando y mi chiese di esprimere in una sola parola quello che è il tabacchi risposi di getto, senza doverci nemmeno pensare, proprio amicizia. forse peccai di banalità, ma non potevo rispondere altrimenti: l'amicizia è davvero la colla che tiene unite tutte le pagine di questo blog. ma allo stesso tempo, è davvero molto più di queste pagine. il tabacchi è appunto moltissime cose, e questo blog è solo uno degli innumerevoli mattoni che contribuiscono a dargli forma.
così come a quella parete bisogna appoggiarcisi per darsi la spinta in avanti, così ogni treccia, ogni chinotto, ogni chiacchiera e ogni cazzata vissuta insieme è solo il preludio e il presupposto di quelle che verranno, nonostante gli impegni e le distanze che si frappongono fra di noi. probabilmente saranno sempre più rare, ma ci saranno, ed è semplicemente qualcosa che ci accompagnerà per sempre. sono convinto che niente, nemmeno quello stronzo del tempo, riuscirà mai a renderci estranei.
così non posso che ribadire quello che scrissi alla fine della canzone per il terzo compleanno del blog (quando tre anni, per il nostro blog, mi sembrarono quasi miracolosi): non importa poi molto se fra dieci o venti o cento anni scriveremo ancora, e se questo spazio un giorno chiuderà per sempre o semplicemente verrà abbandonato al suo destino. ciò che davvero importa è che saremo ancora amici, e che avremo ancora mille cose da raccontarci e condividere. f

csxqp: tom waits - "innocent when you dream (barroom)"

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