tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

venerdì, ottobre 12, 2018


dopo l'estate, le ferie, e i reciproci compleanni, è infine giunto il giorno. oggi è un anno, in cui siamo stati tutto, fuorché due angeli. è stato il primo, e sarà anche l'ultimo, l'ho capito, accettato, e il destino vuole che ora te ne vada, che la tua vita lavorativa segua un'altra strada, diversa dalla mia. l'ufficio ci ha permesso ciò che fuori non sarebbe stato possibile: incontrarci, conoscerci, frequentarci, con costanza e continuità. nel bene e nel male ci ha obbligato a condividere uno spazio, e del tempo. così sei diventata l'oggetto dei miei sguardi, di attenzioni e gesti, il primo e l'ultimo pensiero della giornata. in quel palcoscenico di viale Bodio è andato in scena il nostro piccolo amore, o quantomeno il mio. è bastata un'occhiata, fugace, colta da una ragazza, e fattami notare, per aprire le danze, e dare il là a quello che sarebbe successo. ma c'è voluta anche la complicità dei colleghi, un certo supporto organizzativo, qualche mezza parola pronunciata all'orecchio, per farti arrivare il messaggio, farti capire che c'era un interesse. non è stato semplice, venivo da anni di delusioni, sofferenze, rifiuti. ero titubante, impacciato, guardingo. abbiamo parlato, fra il serio e il faceto, giocando tra verità e ironie, mostrando le carte senza troppo nasconderci. mi hai dissuaso dal continuare, dal crederci, ma senza troppa convinzione, lasciando uno spiraglio, in cui ho trovato fiducia e speranza. l'estate ci aveva lasciato ognuno alla propria vita, in giro per il mondo, con gli amici, liberi. poi il rientro, il ritorno alla quotidianità, al lavoro, a quel io e te che è diventato presto, ma non subito, un noi. è durato un attimo, in cui è successo di tutto, e niente. un anno di baci, carezze, attenzioni, progetti. ma anche di litigi, silenzi, recriminazioni, accuse, incomprensioni e incertezze. la mia gelosia, la tua incostanza, la nostra impulsività, l'insofferenza reciproca. e poi i tuoi bisogni, le mie esigenze, le tue folli richieste. c'è voluto del tempo, ma alla fine è emersa la realtà delle cose.

ora niente tragedie, ho amato e odiato ogni momento passato insieme, in cui volevo credere in un rapporto che semplicemente non c'era. la lontananza mi aiuterà, ma non a dimenticare, perché il tuo ricordo è vivo, e non c'è nulla da cancellare. y

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