tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, marzo 13, 2021


non parcheggio mai sotto casa, un po' perché il mercoledì c'è il mercato e bisognerebbe ricordarsi di spostare l'auto, un po' perché viste le brutte esperienze passate, leggi alla voce "fiancata rigata con chiave" e "parabrezza rotto", preferisco non sfidare più la sorte, ovvero le bestie di satana che popolano i dintorni. per queste ragioni mi spingo sempre un po' più lontano di quanto sarebbe lecito aspettarsi, fino ad una zona residenziale, dove c'è un piccolo giardino, un angolino di verde racchiuso fra i palazzi e un liceo scientifico. questo è il posto dove lascio la mini, un quartiere tranquillo, a cinque minuti dal mio appartamento, ed è qui che una domenica d'inverno, in procinto di salire in macchina, mi sono reso conto che di fronte a me qualcosa zampettava nell'erba. non ho subito realizzato cosa fosse, e il primo suggerimento presentatomi dal cervello non prometteva niente di buono, ma è bastato qualche secondo per chiarire l'arcano. coda folta e guizzo sull'albero, indizi inequivocabili di uno scoiattolo. devo ammetterlo, trovarmelo lì davanti è stata un'inaspettata emozione. ero sorpreso e stupito, non potevo credere ai miei occhi, nella caotica città di Milano aveva trovato rifugio un animaletto selvatico, uno scricciolo che era riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio fra case e cemento. forse il lockdown e la pandemia mi hanno fatto diventare più emotivo e sensibile, ma vedere questa scena mi ha scaldato il cuore, mi ha fatto sorridere, restituito un poco di fiducia in questo strano momento. a distanza di settimane ho scoperto che gli scoiattoli in verità erano due, e col tempo andarli a trovare è diventata una piacevole routine quotidiana. dopo una mattinata di smart working, passata davanti al pc, dopo aver cucinato, mangiato e lavato i piatti, mi rimane sempre una mezz'ora "d'aria", minuti in cui staccare il cervello, fare due passi, respirare e prendere un po' di sole. è in questo frangente che le gambe si dirigono spedite verso quel fazzoletto di terra, dove lo sguardo cerca il più piccolo movimento fra l'erba e gli alberi, covando la speranza di trovarli a saltare da un ramo all'altro, o intenti nella ricerca del cibo. e ogni volta è come la prima, resto affascinato da questo spettacolo, che mai mi sarei aspettato di vedere in contesto tanto bizzarro. ammiro la natura, la sua forza, la sua capacità di adattarsi, imporsi, prosperare e sorprenderti, e trovo tutto questo semplicemente stupendo.
mi fanno tenerezza, questi due piccoli naufraghi in un mare di asfalto e calcestruzzo, e vorrei, per quanto possibile, contribuire alla loro sopravvivenza, aiutarli, innanzitutto sul versante del cibo. così, io come loro, sono sempre alla ricerca, in cucina o al supermercato, nei boschi o dagli amici. e quando passo dai miei genitori ispeziono sempre il centrotavola, cerco noci o nocciole, e se le trovo una mi finisce immancabilmente in tasca, con l'idea di portargliela, sperando che la riescano a scovare, e gli sia di conforto nell'affrontare anche questa stagione.
guardarli mi rilassa, mi restituisce un po' di leggerezza, mi ricorda che la vita è anche altro. ieri mi sono fermato più del solito, uno si è avvicinato, allungando il braccio avrei potuto toccarlo, ma non l'ho fatto. pensava avessi una nocciolina, ma deve esser rimasto deluso nel non trovare niente. saltellando ha attraversato la strada, apparentemente verso l'ignoto, mentre io lo maledicevo per questa scelta scriteriata. ma a quanto pare era tutto sapientemente calcolato, si è diretto verso un cespuglio, alla cui base qualcuno (allora non sono il solo!) aveva lasciato delle nocciole, velocemente stipate nelle guance prima di riprendere la via sull'albero. tutto sommato non siamo una città ostile e inospitale, c'è dell'umanità, ci sono persone sensibili e premurose, anche qui.
questo episodio mi ricorda quanto amo gli animali. a volte penso che potrei fare di più, investire tempo e risorse in qualche progetto, in un canile magari. mi auguro che scriverlo mi dia la spinta a fare il primo passo, nonostante i timori, la convinzione che mi si spezzerà il cuore. a San Giuliano c'è una bella realtà, si chiama progetto aquila, accolgono cani, si prendono cura di loro sperando che qualcuno li possa adottare, dandogli l'amore che meritano, e che non hanno mai avuto. è l'opportunità che stavo aspettando, devo farmi coraggio e andare di slancio, senza troppi pensieri. è il momento di dare una mano, fare un gesto concreto dopo tanti discorsi e buone intenzioni, e così credo proprio che alla fine sarà. 

dopo aver letto queste parole potrete dire che sono un vecchio sentimentale, o che mi sono rincitrullito, ma questo piccolo incontro mi ha reso felice, è fonte di una intima gioia, e questo è quanto vi basta sapere per esserlo insieme a me. y

cvxqp: walt disney - "winter storage"

p.s. interrogando il web, per trovare l'immagine da abbinare al post, ho riabbracciato dei ricordi d'infanzia che sembravano perduti. riscoprire i cartoni animati di paperino, e le sue vicissitudini con cip e ciop (che in inglese, ho infine imparato, sono chip an' dale), mi ha fatto tornare alla mente il periodo delle feste, l'attesa dei regali, i pomeriggi in famiglia davanti alla tv, sotto la coperta, con una tazza di caffellatte fumante. mi sono riconciliato con un qualcosa di inafferrabile che avevo smarrito, e di cui adesso riesco a percepirne anche la mancanza.

domenica, marzo 07, 2021


 

mi è stato detto innumerevoli volte, ed è una cosa che coincide con la percezione che ho di me stesso, che tendo ad avere uno sguardo molto positivo sul mondo, sulle persone e sulle situazioni che mi circondano.
mi sono però accorto che molte persone, invece di ascrivere questo tratto della mia personalità nella lista comunque risicata dei miei pregi, o lo deridono con paternalistico e disincantato scherno, oppure ne sono fortemente snervate, quasi infastidite, come se la capacità di vedere e riconoscere qualcosa di bello e di positivo laddove magari non è immediato trovarlo non sia affatto una qualità tutto sommato ragionevolmente invidiabile, ma suoni piuttosto come una sottile e malcelata presa per il culo (a chi vuoi darla a bere, sembrano dirmi, se qualcosa di bello non si vede è perché semplicemente non c'è, fattene una ragione). così, allo stesso modo, sia il mio provare a mettere tutto in prospettiva, cercando di inserire il bello e il brutto, le cose che funzionano e quelle che vanno storte, in un bilancio globale che vada oltre le contingenze del momento (mi pare sempre incredibile quante piccole e preziose fortune si diano perennemente per scontate), sia il mio non aver nessuna voglia di incazzarmi o intristirmi o farmi il sangue amaro più del tempo necessario, sopratutto per le piccole cose che non vanno per il verso giusto, sono spesso visti come un irritante e micragnoso accontentarsi, un vile non prendere posizione, un evitare a tutti i costi di affrontare la dura realtà delle cose.
mi è successo davvero tante volte nel corso della mia vita, e non so mai cosa ribattere: raramente le mie argomentazioni hanno fatto breccia.
non so, forse l'aver vissuto molti anni avvolto in un freddo grigio spento e completamente atono mi ha lasciato in eredità l'urgenza di aggrapparmi con forza a qualsiasi sfumatura di colore, anche la più sottile e impercettibile. o forse, davvero, sono io che sbaglio, e hanno ragione loro, perché se è vero che avere un atteggiamento positivo è molto più difficile e richiede molti più sforzi di uno negativo, e trovare una soluzione passando oltre le difficoltà è maledettamente molto più complicato e scomodo rispetto allo stare fermi a lamentarsi, è altrettanto vero che so di peccare mortalmente, da sempre, di ingenuità, e che possedere uno sguardo un po' più smaliziato sul mondo probabilmente non mi farebbe del tutto male.
riflessioni un po' così, oziose e inconcludenti, da giornata di pioggia, leggere gocce d'acqua sospinte dal vento che scivolano lente sui vetri. che poi il bello di una giornata di pioggia è proprio questo, che si può stare in casa a scrivere. f

csxqp: the mighty mighty bosstones - "the final parade"