tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, novembre 09, 2009



c'ero, eppure non c'ero... ero vivo, cosciente, adolescente, ma non ero presente, fisicamente, e neanche mentalmente, perchè non capivo, ignoravo il mondo, la politica, le divisioni, la guerra fredda, avevo 11 anni, e così mi sono perso un pezzo di storia, quella che a ben vedere può essere definita la grande storia, quella che cambia la vita di milioni di persone, quella che apre nuovi scenari, quella che rivoluziona un'epoca.
Ora non posso far altro che guardare la televisione e immaginare quell'emozione, quella gioia, quello stato di grazia che sottende la conquista della libertà, tanto agognata quanto inaspettata e fulminea. E così vedo la meraviglia sul viso delle persone, l'accalcarsi della folla alla frontiera, la vana resistenza dei militari, e ancora uomini armati di piccone, scalpello, mazza e martello, sconosciuti che si abbracciano, gente che piange, famiglie che si ricompongono, giovani che cantano, bandiere che sventolano, trabant che strombazzano, Mstislav Rostropovich che suona il violoncello, è un tripudio, e la fine di un incubo, di una follia durata quasi trent'anni.
Mi scuserete se rubo le parole a John F. Kennedy ma "Ich bin ein Berliner", anch'io mi sento un berlinese, anch'io sono stato liberato da quell'oppressione, e anch'io avrei voluto essere lì per dare una scalpellata a quel muro, a quell'ingiustizia. Sono emozionato, ho il groppo in gola, gli occhi lucidi, perchè Berlino ce l'ho nel cuore, perchè negli ultimi tre anni ho potuto toccarla con mano, conoscere gli eventi, approfondire le storie, vedere le ferite, le cicatrici, e la svolta.
Oggi sono trascorsi vent'anni, centinaia di chilometri di muro sono polvere, c'è un unico popolo tedesco, un'unica grande democrazia, è l'ora dei festeggiamenti, ma anche delle riflessioni, della memoria, della pacatezza, perchè il ricordo è dolce come lo è amaro, per le vittime, i sogni spezzati, i diritti negati.
...non ci sono, eppure ci sono, idealmente, stasera, anch'io, alla Porta di Brandeburgo, per rendere omaggio, a quello che è stato, e non dimenticare. y*

csxqp: U2 - "stay (fareway, so close!)"

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page