tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, dicembre 07, 2017


e così, forte di questo nuovo vigore, di questa audacia e ardore, mi sono abbandonato al fluire delle emozioni. nelle mie insicurezze mi sono lasciato guidare dagli eventi, senza più freni, remore, titubanze. era giusto provarci, approfondire, mettersi alla prova. inutile aspettare certezze che mai avrei avuto, era il momento di vivere, di dar libero sfogo ai sentimenti. non è stato facile ne immediato, c'è voluto tempo, ho dovuto ricredermi, superando dubbi e incertezze, ma dopo una serata inaspettata, dopo tante parole, e dopo un abbraccio impacciato, ho finalmente compreso, prorogare l'attesa non avrebbe aggiunto o tolto nulla, di quanto già sapevamo. a distanza di giorni è giunto un bacio, titubante, timido, ma cercato, e tanto desiderato. è stato l'inizio, l'abbattimento di un muro, che mi ero costruito, in anni di solitudine e rifiuti, ma che adesso crollava, dinnanzi a questa giovane donna, testarda e caparbia, decisa nel volermi conoscere, e non lasciarmi andare.

sono quasi due mesi, di baci e litigate, di uscite e sfuriate, di incomprensioni e chiarimenti, ma pur sempre di amore. siamo impulsivi, testoni, orgogliosi. non ci nascondiamo, ci arrabbiamo, ci odiamo, ma poi torniamo sui nostri passi, confessando l'errore, e ritrovarsi è un fuoco che avvampa. e così sbaglio, come sbaglierò, mi scuso e mi scuserò, cercando di imparare da queste mancanze. ogni giorno è una crescita, una scoperta, una novità. mi sono ritrovato geloso, ho dato di matto, ma ne abbiamo discusso, e l'abbiamo superato. per fortuna parliamo, ci confrontiamo, anche se spesso vengo frainteso, dando il via a interminabili diatribe dialettiche e semantiche, ma non demordo. in questa relazione non taccerò, perché sarebbe un errore, il principio della fine. mi sono ripromesso di essere onesto e sincero, e questo è quanto mi aspetto e le chiedo, la verità, prima di tutto, anche dell'amore e della felicità. la guardo e non posso che sorriderle, per quanto è bella, forte, irruente, decisa. abbiamo paure che non nascondiamo, e nei difetti troviamo le nostre virtù. è il momento della condivisione, della complicità, della passione. delle camminate in centro, delle pedalate lungo il naviglio, delle pause in caffetteria, delle passeggiate mano nella mano, dei baci irrefrenabili. le idee di viaggio, le frustrazioni lavorative, i progetti di vita sono la nostra quotidianità. la sua nuova casa, l'automobile, i regali che non le faccio, il beach volley, la montagna, gli amici, sono l'oggetto dei nostri discorsi, del nostro vivere insieme.

casa mia è il palcoscenico di questo rapporto, e nonostante i rimproveri, la mancanza della tv, la doccia malandata, la cucina carente, mi piace pensarla come uno spazio accogliente, dove esser semplicemente noi stessi. qui è dove sono collocati i nostri momenti più belli e più cupi. è qui che ho scoperto il mio essere affettuoso e passionale. qui ci azzanniamo e facciamo la pace. è qui che la mattina, nel dormiveglia, allungo il braccio, sperando di trovarla, o sogno di accoccolarmi sulla sua schiena. è qui che aleggia il suo profumo, che i suoi abiti mi ricordano che non sto sognando, che un bicchiere di vino solitario mi parla di lei. qui le preparo la colazione mentre sonnecchia, e qui ci troviamo sul divano, sotto la coperta, per guardare film di cui, immancabilmente, non vedremo la fine. è qui, e in ogni altro posto, che ci desideriamo, guardandoci negli occhi, e stringendoci forte. y

clxqp: orhan pamuk - "il mio nome è rosso"