tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, febbraio 09, 2009

al lavoro, venerdì, rispondendo al telefono, mi sono trovato a parlare con un cliente di Calalzo di Cadore… avrei voluto chiedergli del tempo, di quanto fosse alta la neve, di come andavano le cose lassù, ma non l’ho fatto, perché senza quasi rendermene conto mi ero ammutolito, soffocato da un enorme groppo alla gola, mentre gli occhi a stento riuscivano a trattenere le lacrime…
mi manca…
y*

csxqp: led zeppelin – "houses of the holy"

3 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

per chi non lo sapesse Cadore di Calalzo è un paese in provincia di Belluno, non distante da Zoldo Alto, che poi altro non è che quel posto che io chiamo Heimat ma che voi conoscete col nome di Brusadaz. y*

clxqp: “neil gaiman - stardust”

4:48 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

ma il paese si chiama cadore di calalzo o calalzo di cadore?
devi essere veramente legato a quei luoghi, se il solo sentirne il nome, o immaginarli, o evocarli ti emoziona a tal punto, e la nostalgia ti commuove così profondamente.
a me non capita con nessun posto. la mia heimat è molto più indefinita e sparpagliata. f

9:38 PM

 
Blogger tabacchi fc ha detto...

in effetti nel commento ho toppato, l'esatta località è Calalzo di Cadore, lì dove il treno ha la sua ultima fermata, dove il binario finisce, dove oltre non si può andare, se non a piedi, verso le montagne. Poi la strada è lunga, irta e piena di curve, ma ormai il più è fatto, e il tragitto è solo un dolce intermezzo.
La verità è che non ho mai trascorso lontano così tanti mesi, perché nonostante la distanza, il traffico, gli impegni, i costi e il maltempo, una capatina l’ho sempre fatta, con orari assurdi, tempo improponibile, condizioni fisiche precarie, ero cmq sempre riuscito a trovare un modo per andare, ma quest’anno no, è andata male, estate corta, niente “ponti” da sfruttare, niente capodanno da festeggiare, niente w.e. da dedicare, niente di niente… ma ora ne sento veramente la mancanza, sapevo ma non avevo ancora sperimentato, e così adesso progetto quattro giorni all’aria aperta, davanti a casa, col sole in viso, le montagne alle spalle, e un’incredibile quiete. y*

clxqp: “neil gaiman - i figli di Anansi”

p.s. è difficile da spiegare, ma lì, a brusadaz, mi sento a casa, perchè lì sono parte di una storia, di una comunità, sono qualcuno, non un numero, e sento che quei sentieri, quelle valli e quelle montagne in un certo senso mi appartengono, sono parte di me come io lo sono di loro, e ritrovo la pace, con me e il mondo, come un bambino nel grembo della madre...

2:46 PM

 

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