tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, gennaio 25, 2020


viaggiare non ha sempre fatto parte di me, è stato un lento avvicinamento, fatto di piccoli passi, di paure e impedimenti, ma anche di entusiasmo e passione. all'inizio era tutto inevitabilmente legato ai programmi familiari, sedentari e abitudinari, e al mio essere un bambino scarrozzato dai genitori, senza possibilità di scelta. poi, fattomi più grande, da adolescente e studente universitario, con molte idee e tempo libero, l'ostacolo principale erano stati i soldi. all'epoca era tutto un vorrei ma non posso, anche se penso di non averne mai veramente sofferto, anzi, probabilmente in quegli anni non ne comprendevo il grande valore e credevo fosse solo uno inutile sperpero di denaro. e infine è arrivata l'età matura, della consapevolezza, il periodo lavorativo, delle ferie limitate ma della disponibilità economica, che ha sancito ufficialmente il mio essere un intraprendente e appassionato giramondo.

dopo le prime esperienze, dettate più dall'istinto che dalla programmazione, quando le prenotazioni si facevano in agenzia, gli aerei erano un lusso e internet ancora una parola sconosciuta, ricordo come anno spartiacque il 2005, la fine dell'estate, l'incertezza occupazionale, il desiderio di prendersi una pausa, di viversi un'avventura, on the road, in macchina, con un nuovo amico. avevamo un'idea, e sarebbe potuta bastare, per partire, ma per una volta volevo vivermi appieno la nostra meta, le sue bellezze, i musei, le attrazioni, e così comprai la mia prima guida, un librettino di non più di dieci pagine (nove, per l'esattezza) del touring club italiano. credo di averla scelta perché era piccola, aveva una grafica accattivante, era ricca di immagini e mappe, e soprattutto perché era economica… ancora non sapevo come quella scelta, dettata dal caso, avrebbe influito sui nostri viaggi futuri, ma fu così che iniziò la tradizione delle "cartoville" (il nome ufficiale della collana editoriale cui appartengono). da allora, quando è stato possibile, abbiamo cercato di organizzare i nostri tour là dove c'era la possibilità di avere questa guida, che nel tempo è diventata una compagna inseparabile e affidabile delle nostre avventure: barcellona, berlino, bruxelles, budapest, amsterdam, madrid, siviglia, praga, vienna, gerusalemme…
negli anni ho scoperto come nel mondo dell'editoria legata al turismo l'offerta sia molto ampia e articolata, ma nonostante ci siano testi più curati, ricchi di informazioni e spunti interessanti (ma anche inutilmente prolissi), io continuo a preferire le mie care e vecchie cartoville: sono maneggevoli, schematiche, sintetiche, e in una pagina riescono a darti, anche visivamente, un quadro accurato della zona. la loro caratteristica, che le rende uniche, è dividere la città in aree, e per ognuna di queste darti una cartina dettagliata, con le informazioni di base sui luoghi di interesse, nonché indirizzi di ristoranti, caffè, bar, teatri, negozi, mercati, alberghi. aprendo il foglio è possibile farsi un'idea di dove si è, cosa si può vedere, fare, acquistare, e definire velocemente e semplicemente un itinerario, preferibilmente a piedi.

ma com'è che sono qui a scrivervene? da dove viene questa urgenza? cosa sta succedendo? tutto nasce da una pessima notizia, la collana di guide sta cambiando, non sarà più così come l'abbiamo conosciuta e amata, nuova impaginazione, nuova grafica, nuovi layout, un disastro insomma. in questi mesi ho deciso che per cause di forza maggiore avrei contravvenuto ad una delle regole che mi ero imposto, ossia di non possedere guide di luoghi in cui non ero stato o non avevo in programma di andare, ma ho dovuto cedere, perché adesso l'obiettivo è quello di racimolare quante più edizioni "originali", prima della loro imminente scomparsa. e così eccomi qui a sfogliare i volumi di cracovia e atene, napoli e varsavia, prima che si chiuda un'epoca. in verità la lista è molto più lunga, e completare la collezione richiederà ancora molti viaggi, ai quattro angoli della terra, ma adesso bisogna salvare il salvabile, l'obiettivo è quello di avere le guide e progressivamente raggiungere tutte queste mete, tenendo fede alla tradizione.
chicago ,tokyo, pechino, san francisco, rio de janeiro, seul, las vegas, sono tutte sull'elenco. f sei avvisato, l'orizzonte è ampio e articolato, avremo di che divertirci. y

clxqp: paolo giordano - “divorare il cielo”

domenica, gennaio 05, 2020

non posso dire sia stato un periodo bello o brutto, oscuro o luminoso, felice o tormentato… è stato un momento intenso, di crescita, dettato da un sentimento, dall'urgenza, da un forte coinvolgimento, un trasporto emotivo e fisico. c'era consapevolezza, volontà, timore. ho lasciato fluire le emozioni, ho condiviso tutto me stesso, e ho imparato a conoscermi. non voglio porre giudizi, dare una valutazione di quando vissuto, perché sarebbe ingiusto, fuorviante, inevitabilmente parziale e manchevole. è stato, e non sarà più (avrò scritto e pensato questa frase centinaia di volte, chissà se ci credo veramente o se la ripeto come un mantra nel tentativo di convincermi). ma allora perché sono ancora fermo qui, a interrogarmi e riflettere? non voglio liberarmene perché non ho altro? scrivendone spero forse di continuare a perpetrare all'infinito questo ideale d’amore, rendendolo reale? rimanere legati ad un passato che non tornerà è meno doloroso che affrontare la quotidianità? il ricordare è forse l'unico modo che ho di sentirmi ancora importante? 


passione deriva dal latino “passio”, che significa sofferenza. sei ancora la mia passione, ma voglio credere e devo credere che il futuro mi riservi nuove esperienze, incontri, emozioni. che ci sia qualcuno che mi stia aspettando, che incontrerò, e sarà un nuovo avvampare.
in principio sognavo un tuo ripensamento, mi sarebbe piaciuto vederti avvicinare, sorridere, e stringermi in un abbraccio appassionato, sentirti ancora una volta parte di me, della mia vita. ma non poteva essere così, questi sono pensieri di uno idealista romantico, che si crogiola nel suo sentimentalismo, che è troppo naïf per ricordare che le cose bisogna volerle in due. uno stupido che neanche davanti all'evidenza vuole retrocedere di un passo, ma insiste, restando presente, anche se ai margini. questo sono io, e continuerò ad esserlo, e ad esserci, ogni volta.
alla fine voglio credere che ognuno troverà la sua strada, che saremo felici, anche se distanti, ognuno a rincorrere la sua vita, ma anche che avremo la serenità di ritrovarci e volerci bene, come lo si vuole al ricordo di un amore passato. y

billie eilish - "everything I wanted"