tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, settembre 20, 2025

 


da qualche giorno a questa parte accade che il mio tragitto per andare a lavoro sia sincronizzato perfettamente con il sorgere del sole su questo campo. tutte le volte che passo di lì inchiodo (ci arrivo alla fine di una lunga discesa a rotta di collo, in cui prego sempre che il mio catorcio non scelga proprio quel momento per abbandonarmi, sfaldandosi in mille pezzi) e mi godo per un istante quel liquido abbraccio di serenità arancione. non passa quasi mai nessuno su quella strada, e a farmi compagnia in quell'attimo di incanto c'è solo qualche cavallo mattiniero che bruca l'erba nel campo alle mie spalle. vorrei non farlo, perché in qualche modo mi sembra un brutto vizio, ma tutte le volte inevitabilmente sento il bisogno di scattare una foto, quasi come se imprimere tutta quella meraviglia soltanto nella mia memoria non fosse sufficiente a renderla vera.
comunque sia non mi servono certo le foto per accorgermi che ogni volta non è mai uguale alla precedente: un giorno quella prima luce è una carezza calda e avvolgente, di una bellezza assoluta, prepotente e primitiva, e un altro deve sgusciare caparbiamente fra le nuvole, e aprirsi un varco per fare capolino e rivelarsi. un altro giorno gioca con gli aerei a tracciare righe arancioni sul foglio azzurro del cielo, e un altro ancora i vapori della rugiada avvolgono in una sospensione irreale ogni cosa, il sole, la luce, il campo, la strada, me e i cavalli, sfumati come in un sogno.
ho pensato che vorrei saperlo fare sempre, e non soltanto all'alba: soffermarmi e godermi le differenze delle mie giornate, anche solo per un istante, saperne riconoscere i dettagli, rendermi consapevole delle piccole cose che le rendono uniche, assaporare il cibo, le parole, i colori o le sensazioni, anzi di più, quando è possibile, cercare di proposito di fare ogni giorno qualcosa di diverso. non è facile, e lo annoto qui come buona intenzione, per non dimenticarlo.
ho pensato che potrebbe essere un buon modo per fregare il tempo, che spietato e imperturbabile tritura ogni cosa e galoppa ostinato verso l'orizzonte come un assassino in fuga. f

csxqp: the clash - "jimmy jazz"