ho rivisto l'altro giorno la nostra ultima fatica cinematografica, una nostalgica elegia delle due ruote come ultimo baluardo di poesia all'interno dell'asettico e frenetico contesto metropolitano, e devo ammettere che, a mente fredda e a distanza di qualche tempo dalla sua produzione, mi è piaciuta, e mi è sembrata un'opera tutto sommato riuscita. certo, i suoi limiti sono evidenti: la voce narrante è ad esempio francamente imbarazzante, e ha nella mancanza di espressività e nella scarsa qualità di registrazione i suoi principali, e non certo unici, difetti. la musica, sebbene abbia ricevuto generosi apprezzamenti, altro non è che una estenuante successione di accordi di do e sol di durata assolutamente casuale, strimpellati sgraziatamente e alla meno peggio, e ha sicuramente ampi margini di miglioramento. sarebbe inoltre troppo facile parlare male degli attori, perciò eviterò di infierire, e alcune scene andrebbero sicuramente rifatte (ci sono un paio di soggettive che fanno venire il mal di mare, e la scena a petto nudo sotto il sole avrebbe bisogno, per essere vagamente credibile, di un petto nudo e di un po' di sole). l'incedere complessivo è infine sicuramente troppo lento e malinconico per coinvolgere e appassionare qualcuno che non lo stia guardando solo perché ci vuole bene.
nonostante tutte queste evidenti carenze però, in un modo tutto suo, questo cortometraggio mi pare qualcosa di bello. sarà che ormai ci sono affezionato. sarà che il dolce ricordo delle giornate di ripresa, così piene di risate, inconvenienti e spunti creativi, è ancora molto forte e mi fa venire ogni volta il buon umore. sarà che è stata la prima volta che le parole scritte per questo blog decidono di uscirne, per ispirare, dare vita e trasformarsi in qualcos'altro. sarà forse per tutto questo ma mi pare che il nostro corto funzioni: che riesca cioè a comunicare qualcosa di non banale sul nostro mezzo di trasporto preferito, e che parole e immagini riescano a esprimere, nel complesso, davvero qualcosa di noi.
sarà perciò sicuramente giusto e doveroso, ovviamente nell'ambito dei nostri tempi più che biblici, riscriverlo, tagliarlo, aggiustarlo, velocizzarlo, rimontarlo e renderlo per quanto possibile più appetibile e più vivace, con l'idea di spingerlo un giorno fuori dal nido e magari mandarlo al prestigioso bike film festival. però, nell'attesa di questi annunciati cambiamenti, probabilmente non mi stancherò mai di rivedere questa prima versione. f
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