pensa te, mi son detto, probabilmente sono tantissimi, in ogni paese, i posti al di fuori delle rotte classiche e risapute del turismo che meritano un viaggio. i posti poco conosciuti dove non hai mai pensato di andare, che non hai mai intercettato se non per l'eco lontana di una battaglia o una squadra di calcio, che sai che esistono ma non sapresti nemmeno collocare su una mappa. è un pensiero che mi ha attraversato sempre tutte le volte che un pezzo di italia nascosta mi si è rivelato per la prima volta (qualche mese fa, ad esempio, mi è capitato di fare una gita a macerata, e l'ho trovata, con sorpresa, davvero incantevole), e mi si è riproposto la settimana scorsa, in occasione di un viaggio in spagna per un matrimonio. chi l'avrebbe mai detto, che le asturie fossero così belle? pensa te, non fosse stato per quel matrimonio non le avrei probabilmente mai viste, e sarebbe stato un vero peccato, perché è davvero una regione affascinante, dominata dal blu dell'oceano e dal verde delle foreste: ci sono lunghissime spiagge urbane e scogliere di smeraldo che si tuffano nell'acqua, ci sono moli, porti, fari, surfisti, e gabbiani a non finire, ci sono piccole insenature di sassi nascoste e deserte, vivaci e affollati paesini di pescatori, e città ricche di storia e architetture sorprendenti. ad avvolgere il tutto, la presenza maestosa dell'oceano: lo sguardo che corre sull'acqua per me è sempre un'esplosione di libertà, una vampata di meraviglia, e va detto che non c'è posto qui che non capisca la solennità dell'orizzonte, che non sappia elogiarlo e rendergli omaggio come si deve. l'oceano, bontà sua, è stato capace perfino di rendermi tollerabile la pioggia, e ho detto tutto.
a rendere le asturie un posto davvero speciale c'è sicuramente la gentilezza e l'ospitalità dei suoi abitanti, sempre pronti a offrirti aiuto quando ne hai bisogno, e a metterti a tuo agio con una tranquillità e un'assenza di stress che ho trovato sorprendente perfino venendo dalla germania. no te preocupes, no pasa nada, e che sarà mai, vedi quanti problemi inutili uno si fa alle volte. e poi, da menzionare, è il modo sconsiderato in cui si mangia da queste parti, i mitici menu del dia (finalmente pronunciati correttamente) sono tanto economici quanto incredibilmente abbondanti, primo secondo e dolce (e fette di pane alte tre dita) in porzioni esagerate, quasi criminali, alla bud spencer: si chiamano così probabilmente perché uno basta per tutto la giornata. e poi qui non si può ordinare un caffè senza ricevere anche due churros, il prosciutto crudo si inizia a mangiare a colazione e non si smette più, carne ovunque, come se non ci fosse un domani, e piatti locali che sono l'incubo di ogni nutrizionista.
così se avete tempo e voglia viaggiare, non avete problemi pregressi di colesterolo, e non vi vengono idee per una meta diversa dal solito, non posso che consigliarvi di fare un salto da queste parti, ci sono stato davvero bene, ed è davvero una meta perfetta per passare qualche giorno. f
p.s. questo post non è stato in alcun modo finanziato o sponsorizzato dalla pro loco o dall'ufficio del turismo delle asturie!
csxqp: ska-p - "circo ibérico"