tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, marzo 08, 2025



come sarebbe a dire tre palle? ma sei serio? ci sono persone che devono destreggiarsi fra la fame, il freddo, la sete e la guerra, e tu mi parli di giocoleria? da un po' di tempo a questa parte il mondo è impazzito, te ne sarai accorto, sta prendendo davvero una brutta piega, persone scellerate prendono decisioni scellerate in nome di popoli scellerati che li hanno messi al potere. ma le leggi le notizie? è tutto sbagliato, stanno vincendo l'egoismo e la chiusura, dappertutto, erigiamo steccati sempre più alti intorno ad orticelli sempre più piccoli, abbiamo tutti paura di chi non ci assomiglia e ci aggrediamo l'un l'altro. allora al diavolo le palle da giocoliere, caro f, è davvero questo il meglio che sai fare? in quanto tua coscienza ho il dovere di ricordarti che gaza soffre, che l'ucraina soffre, che le minoranze soffrono, che paesi che non sai nemmeno collocare sulla mappa soffrono, che il mondo soffre: non meritano nemmeno una riga? o pensi di cavartela con queste? non so te, ma io sto soffrendo con loro, mi pare che stia andando tutto inesorabilmente a rotoli, siamo arrivati ad un punto in cui non solo la guerra è ingiusta, ma è ingiusta pure la pace, e avvoltoi senza scrupoli volano sempre più bassi, provando a spartirsi brandelli di carcasse di paesi allo stremo. senza considerare, caro f, che in tutto questo abbiamo perso di vista l'ambiente: te lo ricordi il riscaldamento climatico? non è più un tema rilevante, gli scienziati non parlano più di ipotesi di salvezza ma di contenimento dei danni, non fingiamo nemmeno più di ascoltarli, come se ci fossimo rassegnati, ormai la terra è persa, amen, tiriamo a campare, alla bell'e meglio, finche si può. sei sicuro che fare il giocoliere, o perdere tempo dietro alle tue cose, non sia solo un modo per mettere la testa sotto la sabbia? per non affrontare questa spaventosa deriva? io sono turbata e sgomenta, ogni giorno un colpo di tosse, i sintomi sono inequivocabili, il contagio avanza inesorabile, il mondo si sta ammalando, una sostanza nera e vischiosa gli impedisce di respirare, con buona pace degli anticorpi e dei cordoni sanitari, chissà per quanto tempo ancora resisteranno: abbiamo già completamente scordato il novecento, e non voglio esserci quando ci inietteranno un nuovo vaccino. l'urgenza delle cose è enorme, è tutto sottosopra, ma non può essere una scusa, non si può far finta di niente, perciò altro che giocolare, posa quelle dannate palle, dovremmo scendere in piazza, ecco cosa, lo capisci? se non per fare la rivoluzione, santo cielo, almeno per sporcarci le mani, provarci, in qualche modo, e non stare fermi mentre tutto ci crolla addosso. la verità caro f è che scrivi solo di cazzate, lasciatelo dire, e a volte, sai, ho paura che ti dimentichi di quanto tu sia fortunato a poterlo fare. no, non voglio sentire quello che stai per dire, guarda in faccia alla realtà, la goccia non fa l'oceano, fa al massimo un canale di scolo, la gentilezza quotidiana fa il solletico alla prepotenza dilagante, la raccolta differenziata è una toppa già sdrucita: mi vedi davvero così pulita? davvero pensi di migliorare il mondo, nel tuo piccolo? davvero ti basta questo, per sentirti assolto? quand'è che inizieremo tutti a pensare in grande? quand'è che inizieremo a pretenderlo, da noi stessi e da chi ci governa? quand'è che… quand'è che… quand…

ok, perdonami, la smetto. del resto nemmeno questo serve a qualcosa. non ho risposte, non lo so proprio cosa si può fare, di concreto. che confusione, scusa lo sfogo, mi spiace, purtroppo è così, ultimamente mi prende davvero male, a volte tracima tutto ed esce fuori dai bordi. ora mi calmo. è passata. non te la prendere, il contributo nel tuo piccolo è davvero prezioso, dico sul serio. ora non pensiamoci più. dai fa un po' vedere, in effetti giocolare con tre palle ti riesce bene, caspita che destrezza, non pensavo, devo proprio ammetterlo, non sei davvero male caro f

csxqp: francesco bianconi e clio - "ciao"

domenica, marzo 02, 2025

 

 

capita di frequente, nella città in cui vivo, di imbattersi lungo la strada in scatole piene di oggetti appoggiate sul marciapiede. sempre corredate dall'immancabile scritta "zu verschenken" (regalasi) contengono cose che al proprietario non servono più, ma che sono ancora in buono stato e perfettamente funzionanti, e quindi sarebbe un vero peccato doverle buttare via. l'idea è che quegli oggetti a qualcun altro potrebbero servire: meglio dunque lasciarli lì, a disposizione di tutti, in attesa che un nuovo proprietario ne faccia buon uso e ne prolunghi la vita.
è un'usanza tutta tedesca, non l'ho mai visto fare da nessun'altra parte, ed è inutile dire che mi piace moltissimo, perché è un modo molto semplice per combattere lo spreco. rimettere in circolo un oggetto funzionante invece di fargli prendere la strada della spazzatura è una cosa saggia e giusta, che fa bene al mondo.
vasi, stoviglie, cornici, vestiti, cancelleria, bicchieri, uno potrebbe facilmente etichettare come ciarpame il contenuto di queste scatole, e forse in molti casi lo è, si tratta davvero di cianfrusaglie inutili. tuttavia non di rado può capitare di scoprire in mezzo alle cianfrusaglie qualcosa di particolare, un libro interessante, un cd introvabile, un oggetto strano e inaspettato che ti apre un mondo, ti ispira un progetto o ti accende un'idea. così ogni volta che nelle nostre passeggiate ci imbattiamo in una di queste scatole io e v vi ci accostiamo e sbirciamo dentro, curiosi e aperti alla serendipità, pronti a lasciarci sorprendere, chissà che non salti fuori qualche piccolo inatteso tesoro.
l'altro giorno ci ho trovato tre palle da giocoliere ancora nella loro custodia. sono di ottima qualità: ripiene da sabbia per facilitare la presa e rivestite di cuoio colorato, hanno il giusto peso per essere lanciate da una mano all'altra. forse il proprietario dopo innumerevoli e infruttuosi tentativi ci ha rinunciato e in preda alla frustrazione ha alzato bandiera bianca, o forse è diventato talmente bravo da essere passato alle clave, o agli anelli, e adesso magari lavora in un circo, vai a sapere.
la faccio breve: le ho naturalmente prese e me le sono portate a casa. avevo imparato a giocolare con tre palle ormai secoli fa, ed è una di quelle cose che, passato l'entusiasmo e la soddisfazione di avere imparato qualcosa di nuovo, avevo poi messo da parte e dimenticato. ho scoperto con piacere che tutti gli anni passati da allora non hanno minimamente arrugginito né la mia memoria muscolare, né la mia coordinazione, e ogni tanto la sera trovo molto divertente passare qualche minuto ad eseguire il classico esercizio della cascata. l'idea di essere in grado di fare qualcosa con le mie mani e con il mio corpo è qualcosa che mi affascina sempre, chissà perché.
così ecco un'altra cosa che mi riprometto di fare e che rimando ad un futuro indefinito, visto che sono già saturo di passioni e progetti: prima o poi aggiungerò una palla, magari due, mi cimenterò con esercizi più difficili, e mi sa che non scamperete ad un post con il resoconto dei miei progressi.
e poi giocolare è un'attività molto rilassante, e in qualche modo davvero meditativa, perché ti costringe a stare nel presente, a restare concentrato sul movimento delle mani e sulla traiettoria delle palle, fino a sgomberare la mente da qualsiasi altra cosa. non c'è in effetti molto altro che uno possa fare, nel frattempo, se non godersi in totale consapevolezza la pienezza di quell'azione, e devo dire che è una sensazione che mi piace molto, e che vorrei essere in grado di esportare anche in altri momenti e altre attività della mia giornata.
una cosa divertente che avevo dimenticato, un nuovo cimento da portare avanti, una via per lo zen: pensa te cosa si può trovare in una scatola su un marciapiede, fra vasi, bicchieri e vestiti usati. f

csxqp: i ratti della sabina - "il giocoliere"