e così alla fine abbiamo fatto il grande passo, ci siamo procurati scarpe adatte allo scopo e ci siamo iscritti ad un'associazione podistica, e due volte a settimana affrontiamo il buio e il freddo intabarrandoci sotto diversi strati di tessuto sintetico, con una lampada da minatore fissata alla testa.
correre in compagnia è molto motivante, le persone che corrono con noi sono tutte estremamente gentili, sono quasi tutti più anziani e più in forma di noi, e sembrano davvero felici di avere nuovi membri nel gruppo. sono prodighi di consigli e incoraggiamenti, mi dicono che ho talento e che sono veloce: mentono. e spudoratamente anche, è chiaro, suvvia, non ho mai fatto niente di veloce in vita mia e non comincerò certo adesso. però apprezzo molto questo sforzo di sostenermi e spronarmi, e questi loro complimenti mi tornano sempre molto utili per bullarmi e pavoneggiarmi senza ritegno con la povera v.
già, v: mi ha trascinato lei in questa cosa, ho cominciato per il gusto di farle compagnia, e l'ho assecondata in questa mania della corsa soltanto per avere l'occasione di fare qualcosa insieme di diverso dal solito. che cose assurde che fa fare l'amore: se solo pochi mesi fa mi avessero raccontato che sarei uscito dopo il lavoro a correre, incurante dei rigori invernali, strappandomi con violenza dalla comodità e dal bel calduccio domestico, beh non ci avrei davvero creduto.
la verità, però, è un'altra. ho scoperto che correre mi piace, perfino d'inverno, perfino al buio. mi piace sentire il corpo che si scalda con il movimento, fino al punto di essere indifferente alla temperatura che lo circonda, e mi piacciono i percorsi avvolti nell'oscurità, fatti di campi silenziosi, strade deserte, stelle che quasi le puoi toccare, e fugaci scorci di vita attraverso le finestre illuminate delle case: ho scoperto così quartieri e itinerari della mia città che non conoscevo, e mi è sembrata una cosa bellissima. e mi piace, forse più di tutto, farcela ogni volta, a concludere l'allenamento, riuscire a tenere il passo per svariati km, ogni volta felice di aver fatto qualcosa di più attivo che stare seduto davanti ad uno schermo.
domani ci aspetta una gara, un insidioso percorso cittadino sul pavè del centro storico, e anche se la corsa passa letteralmente sotto casa so già che imprecherò, che lì per lì non avrò voglia di uscire, che maledirò il freddo prima della gara e la fatica durante, e che mi chiederò ogni due minuti chi diavolo me l'ha fatto fare, mannaggia a me che mi faccio incastrare in queste cose, me ne stavo così bene a casa. ma so anche che poi alla fine della corsa, indipendentemente dal mio tempo al traguardo, sarò contento, in pace con me stesso, felice di avercela fatta, di essere arrivato fino in fondo, e di aver alzato il culo dal divano.
così ecco cosa mi auguro, e quali sono i miei propositi per l'anno nuovo che sta arrivando: fai cose nuove che ti fanno stare bene, esci il più possibile da quella zona di comodità dove ultimamente tendi a rinchiuderti, e per l'amor di zeus, sta lontano da quel dannato telefono. f
clxqp: haruki murakami - "wovon ich rede, wenn ich vom laufen rede"





