tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, dicembre 31, 2007




se si può festeggiare il natale con un mese di ritardo, perchè non si può pubblicare un post con un mese di ritardo? stay hard, stay hungry, stay alive if you can... (part I)

verso i primi di ottobre scrissi e pubblicai un post che aveva nella parola "pensare" il suo motivo ricorrente. era un periodo così, pensieroso appunto, un pò cupo forse, ma necessario dopo l'utopia e l'inevitabile burrasca. da quel momento in poi, più o meno improvvisamente, il pensare (e di riflesso lo scrivere) si ritrovò di nuovo, senza particolari cause o decisioni, ad essere sostituito, travolto e quasi soffocato, dal fare. un fare che è molte cose: è tuffarsi nelle situazioni senza farsi troppe domande, è prendere la scossa con l'energia che scorre fra le persone, è "volgere gli sforzi sul presente piuttosto che attrezzarsi per morire". il fare è fondamentale: senza di esso il pensare non è che un esercizio fine a se stesso, e lo scrivere semplicemente non avrebbe materia di ispirazione. ma il mio problema, come sempre, è che sbaglio le dosi e le direzioni. troppo di tutto, e rotte inconcludenti.
è passato un anno dalle schegge, e a rileggerle da qui mi rendo conto che tutte quante in realtà mi suggerivano ossessivamente un unico proposito: fai. agisci. ovvero: sii meno astratto e più concreto nelle cose, se puoi. se anche questo duemilasette va in archivio come un anno molto positivo, ed è già il terzo di fila, dopo tanti negativi, è probabile che sia perchè durante tutto quest'anno ho fatto di più e tergiversato di meno, e a molte di quelle schegge, spesso inconsciamente, ho dato ascolto. certo, mi sono innamorato di un fiocco di neve, e di gigli ne ho ingurgitati fino a star male. e poi le tre scimmie sono ancora lì, e probabilmente in un anno sono scese di un piano. però ho osato, e il tempo ho provato a berlo, e mi sono riversato sulla strada, e alcune nuvole, pur sapendo che ci sono, ho imparato a non guardarle e basta.
ma se quelle schegge sono ancora infilate nel dito è perchè ancora non ho imparato un criterio. il tempo l'ho bevuto troppo di corsa e quanto alla strada probabilmente non ho trovato quella giusta. il duemilaotto è in arrivo e la fame è la stessa, è un buon segno. ho dunque solo un proposito per l'anno nuovo: fai, ma fallo nel modo giusto, dove serve. e impara a volgere gli sforzi anche sul futuro.
per il resto sono infinitamente felice per tutti i compagni di viaggio che mi hanno accompagnato in questi 365 giorni di traversata: per quelli imbarcati lungo il percorso e per quelli che ormai fanno stabilmente parte dell'equipaggio. f

csxqp: i folkabbestia! - "u' frikkettone"
clxqp: "che ci posso fare? in mezzo al grande disordine continuo a credermi una banderuola, dopo giri e giri bisogna pure indicare un nord, un sud. dire di qualcuno che è una banderuola dimostra poca fantasia: si vedono i giri ma non l'intenzione, la punta della freccia che cerca di conficcarsi e restare nel fiume del vento." (j. cortàzar - il gioco del mondo) (... iniziato mesi fa e ancora da finire, ovviamente!)

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