tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

martedì, novembre 19, 2013



il vento spazzava e puliva la città, disincrostando le pareti della notte da cattivi umori e polveri sottili, l'aria respirava a pieni polmoni, e perfino l'asfalto pareva farsi trasparente. ignorando gli schiaffi del freddo lasciavo scorrere le mie ruote lentamente e senza direzione, un po' come la mia vita, in cerca di qualcosa che avrei tanto voluto non dico trovare, ma almeno saper descrivere.
il silenzio assolveva ogni cosa.
ad un tratto il ciclico scomparire e riapparire della mia ombra si interruppe, il buio allargò le braccia, non so dire se per accoglienza o rassegnazione, e mi ci ritrovai completamente immerso, con un pizzico di timore. eppure in questa piccola strada la luce c'è sempre stata, forse un guasto, sicuramente un guasto, buia la prima laterale, buia la seconda, e così la strada dopo, un intero quartiere espugnato dalla notte. ad un incrocio si aprì uno spiraglio in mezzo ai condomini, una casa schivò il mio sguardo e frenai bruscamente. mi ritrovai a dire solo oh, ma con tante o.
restai immobile svariati minuti, forse mezz'ora, forse di più, stupendomi che nessuno se ne fosse ancora accorto, e fosse li con me. con la cialtronaggine propria del cittadino occidentale digitalizzato e barbaro provai a fare una foto, e fui quasi sollevato nel vedermi restituire solo il nero dello sfondo: apprezzai, per una volta, la saggezza ribelle della tecnologia. spegnete le luci, sempre!, pensai, non ci possono essere scippi o incidenti stradali se tutti restano incantati a guardare verso l'alto. ma eravamo solo io e il vento, in questa città sempre così avara di nasi all'insù.
mi godetti ancora per un po' questo momento di pulizia mentale ed espiazione cosmica, risalii in sella, ripartii.
nemmeno due isolati dopo, inesorabili, le luci. f

csxqp: francesco guccini - "black-out"

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