tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, aprile 19, 2017



c'è questo sito, antiwarsongs.org, in cui ultimamente mi è capitato spesso di imbattermi ascoltando musica. è una raccolta di testi di canzoni contro la guerra, ognuno corredato il più delle volte da una scheda molto interessante che ne racconta genesi, ispirazione, contesto storico e curiosità. quasi tutte le canzoni sono tradotte, non solo in italiano, ma spesso anche in moltissime altre lingue, a volte le più disparate, con l'idea che il testo di una canzone contro la guerra sia qualcosa che non debba avere barriere, ma che anzi debba essere in grado di raggiungere il maggior numero possibile di persone.
e poi c'è questo cantautore tedesco, reinhard mey, uno di quelli vecchia scuola, a cui non servono inutili effetti speciali, perché la sua voce e la sua chitarra sono sufficienti per costruire canzoni graffianti e soprattutto ironiche (dote rara, da queste parti), colme di poesia e impegno civile. il suo miglior pregio è probabilmente quello di essere capace di addomesticare e rendere melodiosa una lingua estremamente coriacea, che fa davvero di tutto per rifiutare armonia e musicalità.
così, un po' per gioco e un po' per esercizio, mi sono cimentato a tradurre dal tedesco all'italiano qualche canzone contro la guerra di questo cantautore, mandando quello che ne è venuto fuori al sito di cui sopra, che con mio grande piacere e sorpresa l'ha pubblicato. l'ho sicuramente già scritto altrove: mi entusiasma e mi diverte sempre la sfida di trasportare qualcosa da una lingua all'altra, rispettandone senso, significato e intenzioni dell'autore. in più penso che le canzoni siano un mezzo estremamente efficace per entrare dentro la cultura e la lingua che le ha prodotte, e per imparare nuovi vocaboli e modi dire, aulici e gergali, che non vengono certo insegnati ai corsi di lingua.
purtroppo le canzoni contro la guerra sono sempre maledettamente attuali. ultimamente quando leggo i giornali mi viene sempre in mente questa vecchia vignetta di quino: il mondo sembra essere una polveriera prossima all'esplosione e spesso mi chiedo per quanto tempo ancora potremmo vederne le micce accese confinate in uno schermo televisivo, e illuderci che le poltrone del nostro soggiorno siano un posto relativamente tranquillo e sicuro: che ci sia sempre "un altro lato", lontano da noi.
in una prima stesura di questo post avevo scritto che queste mie traduzioni erano piccole infinitesimali gocce nell'oceano del pacifismo militante. poi rileggendo e ripensandoci mi è parsa, come molte cose che scrivo e a volte non cancello, una frase fondamentalmente stupida. innanzitutto perché pacifismo militante è una definizione strana, quasi un ossimoro, che non mi piace un granché e non mi convince del tutto. poi perché è una frase inutilmente autocompiaciuta, oltreché falsa: le mie non sono nemmeno gocce, quando invece ci sarebbe bisogno di cisterne, stracolme, e in gran numero. di più, ci vorrebbe per lo meno un altro oceano. non ho mai conosciuto la guerra, e sono felice di poterne soltanto intuire il vero significato. a volte mi chiedo se, per continuare a usufruire di questa fortuna e condividerla il più possibile con gli altri, io possa veramente fare di qualcosa di più, oltre che dare il mio voto a forze politiche che si proclamano pacifiste, e a comportarmi, nella vita di tutti i giorni, nel modo più civile possibile.
forse è una questione di mentalità e geometria, e la cosa migliore sarebbe che tutti prendessimo atto dell'idea, lapalissiana e rivoluzionaria al tempo stesso, che una superficie sferica di fatto non ha lati, con buona pace di quelli per i quali un muro, una frontiera, una bomba o un attentato rappresentano sempre l'unica soluzione possibile. f

csxqp: reinhard mey - "und der wind geht allezeit über das land"

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

In cerca della traduzione di un brano, per chiudere degnamente un post in lavorazione, mi sono imbattuto in uno dei pochi siti che offriva questo servizio. Di norma non mi soffermo sul dominio, però l’accuratezza e la completezza delle informazioni mi ha spinto ad approfondire, e così eccomi tra le mani qualcosa che avevo già sentito. Gira e rigira mi sono ritrovato anch'io qui, su antiwarsongs.org, il sito che fornisce lo spunto a queste tue parole. Casualità, destino, coincidenza? Qualsiasi ne sia la ragione l’importante è esserci arrivato, perché merita. y

1:18 PM

 

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