tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, marzo 07, 2021


 

mi è stato detto innumerevoli volte, ed è una cosa che coincide con la percezione che ho di me stesso, che tendo ad avere uno sguardo molto positivo sul mondo, sulle persone e sulle situazioni che mi circondano.
mi sono però accorto che molte persone, invece di ascrivere questo tratto della mia personalità nella lista comunque risicata dei miei pregi, o lo deridono con paternalistico e disincantato scherno, oppure ne sono fortemente snervate, quasi infastidite, come se la capacità di vedere e riconoscere qualcosa di bello e di positivo laddove magari non è immediato trovarlo non sia affatto una qualità tutto sommato ragionevolmente invidiabile, ma suoni piuttosto come una sottile e malcelata presa per il culo (a chi vuoi darla a bere, sembrano dirmi, se qualcosa di bello non si vede è perché semplicemente non c'è, fattene una ragione). così, allo stesso modo, sia il mio provare a mettere tutto in prospettiva, cercando di inserire il bello e il brutto, le cose che funzionano e quelle che vanno storte, in un bilancio globale che vada oltre le contingenze del momento (mi pare sempre incredibile quante piccole e preziose fortune si diano perennemente per scontate), sia il mio non aver nessuna voglia di incazzarmi o intristirmi o farmi il sangue amaro più del tempo necessario, sopratutto per le piccole cose che non vanno per il verso giusto, sono spesso visti come un irritante e micragnoso accontentarsi, un vile non prendere posizione, un evitare a tutti i costi di affrontare la dura realtà delle cose.
mi è successo davvero tante volte nel corso della mia vita, e non so mai cosa ribattere: raramente le mie argomentazioni hanno fatto breccia.
non so, forse l'aver vissuto molti anni avvolto in un freddo grigio spento e completamente atono mi ha lasciato in eredità l'urgenza di aggrapparmi con forza a qualsiasi sfumatura di colore, anche la più sottile e impercettibile. o forse, davvero, sono io che sbaglio, e hanno ragione loro, perché se è vero che avere un atteggiamento positivo è molto più difficile e richiede molti più sforzi di uno negativo, e trovare una soluzione passando oltre le difficoltà è maledettamente molto più complicato e scomodo rispetto allo stare fermi a lamentarsi, è altrettanto vero che so di peccare mortalmente, da sempre, di ingenuità, e che possedere uno sguardo un po' più smaliziato sul mondo probabilmente non mi farebbe del tutto male.
riflessioni un po' così, oziose e inconcludenti, da giornata di pioggia, leggere gocce d'acqua sospinte dal vento che scivolano lente sui vetri. che poi il bello di una giornata di pioggia è proprio questo, che si può stare in casa a scrivere. f

csxqp: the mighty mighty bosstones - "the final parade"

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

Ho ben presente di cosa parli, e non so a quante persone hai fatto perdere le staffe, ma ricordo un episodio, di oltre dieci anni fa: estate, Spagna del nord, credo un paesino nei pressi dell’unico campeggio dove ci avevano accolto. Avevamo deciso di prendere qualcosa ad un mini market e mangiare seduti su una panchina davanti al molo. Poca roba, una cena da veri poveretti, forse pane e olive, e cioccolato. Fu quest’ultimo, per me pessimo, a far scattare la scintilla e dare fuoco alle polveri. Fu una delle rare volte in cui avemmo un vero confronto, acceso e appassionato. Io ero irritato per questo tuo non riconoscere l’evidenza, e dover trovare sempre tutto bello e/o buono, e alla fine sbottai. Ognuno prese una posizione decisa, e nessuno volle sentire ragioni. Se eri stato sempre assecondante e accondiscendente quella volta non lo fui. Diedi battaglia e fra le righe di questo post rileggo la tua accorata filosofia, che cercasti di spiegarmi senza convincermi.
A memoria di quell’episodio amo dire che se ti dessero un pezzetto di cacca secco, spacciandotelo per cioccolato, tu lo troveresti comunque buono, vuoi per il contesto in cui lo mangi, per la compagnia, o semplicemente perché tutto sommato non è così male.
Confermo, sei un inguaribile ottimista, che si ama o si odia, e se dopo tanti anni siamo ancora qui a raccontarcela vuol dire che a me va bene così, perché forse è questo che ci ha fatto diventare amici, e non posso che dartene atto ed esserne immensamente felice. y

9:11 AM

 

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