cose trovate per terra #3
- se ti dico black poem, cosa ti viene in mente?
- si li conosco, dai.. è quel gruppo metal norvegese, vero? sono quelli di smash the devil with your baby. se non ricordo male sono stati famosi una decina di anni fa, quando andavamo alle medie.
- sei fuori strada. quelli erano i black pond, gli anni fa sono già più di venti, purtroppo, e comunque era slash your baby with the devil.
- caspita, che memoria. d'accordo, allora, fammi pensare… black poem hai detto... è una nuova droga? (si sfrega le mani) se si voglio provarla subito.
- sei un cretino. no, niente di tutto questo. si tratta di un modo molto divertente di scrivere qualcosa.
- (deluso) ah, ok.
- ...
- ...
- ...
- da quando in qua ti interessa la scrittura?
- ti sorprende, che mi interessi?
- un po' si, in effetti.
- a me invece sorprende che ti sorprenda.
- guarda, ti dirò, a me sorprende che ti sorprenda che mi sorpr… oddio, mi sono perso. (ridono entrambi). vabbé, insomma, mi vuoi dire cos'è 'sto black poem?
- prendi la pagina di un libro qualsiasi, la leggi, scegli alcune parole e cancelli con un pennarello tutte le altre. quelle che hai scelto, lette di seguito, dovrebbero creare qualcosa di completamente nuovo e inaspettato: una poesia, un mini racconto, o quello che vuoi tu.
- un lavoro di sottrazione insomma
- esatto, bravo! come fai a conoscere l'espressione "lavorare di sottrazione"?
- ti sorprende, che la conosca?
- si, moltissimo
- beh, a me invece sorprende che..
- (interrompendolo con uno schiaffo sul braccio) sei proprio scemo (ride). se vuoi te ne leggo uno. l'ho scritto, o meglio, l'ho cancellato, proprio l'altro giorno. sei pronto?
- vai.
- "un po' di vino, per di più in un treno, per dire semplicemente: sono qui. la tua presenza è meditazione, è una ginnastica, un modo di parlare. eccomi, sono paul. sono qui per amarti, con il viso tumefatto, tutti i giorni."
- ...
- ...
- ...
- beh?
- è molto, ecco... strano. ma mi piace.
- (imbarazzata) dai, lo dici solo per non farmi restare male.
- no, giuro, dico sul serio. stavo solo riflettendo su quale storia ci possa essere dietro al povero paul, sembrerebbe che la fatica di un amore a distanza lo lasci fisicamente molto provato.
- (ride) cretino, guarda che non è affatto facile tirare fuori qualcosa di sensato da una pagina utilizzando solo qualche parola qua e là. è divertente per quello, in realtà.
- si lo immagino, non volevo mica prenderti in giro. quello che voglio dire è che in questo modo ogni pagina viene ridotta in frantumi, e questi cocci si possono riattaccare per costruire qualcos'altro, magari una nuova storia. ogni scheggia può accendere l'ispirazione per un nuovo racconto.
- (lo guarda ammirato) è questa da dove diavolo l'hai tirata fuori? devi smetterla davvero con la droga.
- (ride) dai, scema, ne hai un altro?
- (cerca fra i suoi fogli, ne trova uno, lo solleva e inizia a declamare, stavolta impostando la voce) "gli sciacalli si aggiravano in limousine. l'èlite. nei loro salottini sontuose stoffe e ambiti parrucchieri, abbondanza. divertimenti vietati ai cani"
- anche questo non è male, parla di disuguaglianza e lotta di classe. potere ai cani! sai che in effetti non sembra per niente facile?
- beh, ci vuole un bel po' di immaginazione, e bisogna saper adattare la punteggiatura. ma possono venir fuori delle cose semplicemente surreali e divertenti. senti questo: "il piede diceva che la frutta aveva dovuto confortarlo. aveva molta febbre. per fargli coraggio gli abbiamo voltato una canna".
- (ride forte) questo è davvero bellissimo, mi sembra davvero un buon modo per far riprendere il piede!
- (ride anche lei) vuoi provare?
- ma si, dai, ora mi hai davvero incuriosito. però non so se sono capace: se viene una cosa tremenda promettimi che lo buttiamo.
- non esistono cose tremende quando fai qualcosa di creativo. ti strappo una pagina e ti cerco una penna.
- (fingendo una fitta dolorosa al petto) mi viene male però, a vederti strappare una pagina da un libro.
- si, all'inizio pure a me faceva strano. ma questo libro l'ho trovato su una bancarella, come vedi è tutto ingiallito e secondo me non l'avrebbe preso davvero nessuno. anzi, molto probabilmente sarebbe finito presto al macero.
- va bene, mi sento meno in colpa, allora.
- vai, dimmi stop quando vuoi (scorre le pagine con il pollice)
- stop
- ok, questa sarà allora la tua pagina. (la strappa e fa per dargliela) tieni.. oh no, cazzo!
- guarda come fila
- ti alzi tu a prenderla?
- non so se ne ho voglia. è già lontana.
- dai la carta è biodegradabile, lasciamola lì. ci spostiamo su quella panchina dietro gli alberi? là dovrebbe tirare meno vento.
- d'accordo (si spostano)
- tieni, ti ho strappato un'altra pagina (gliela porge insieme ad una penna), questa invece sarà la mia. ci diamo quindici minuti d'accordo? e poi vediamo cosa è venuto fuori.
- allora comincio?
- comincia. e guai a te se mi distrai. f
ccxqp: dominique lapierre - "la città della gioia"