“Super che?!?!” questo è quanto mi sono sentito rispondere quando alla plebe ho annunciato l’arrivo in città dei bubble plastic super elastic. Non metto in dubbio che la scelta del nome è stata infelice ma tutta quella energia doveva trovare sfogo in una denominazione quantomeno esagerata, altrimenti non c’è gusto. Cmq tanto l’ho menata che alla fine due sono riuscito a fregarli, i fidi moschettieri si sono messi una mano sulla coscienza e sono venuti, ignari dello spettacolo che li attendeva… delusione totale! Arriviamo speranzosi (e baldanzosi), di primo impatto si capisce che il pubblico non è quello delle grandi occasioni, i presenti interessati al concerto sono ben pochi, niente ressa all’ingresso. Dopo due chiacchiere e un gin lemon sembra che tutto sia pronto, si dia il via alle danze, ci ritroviamo nel bunker e si materializzano le prime note, o quanto meno si intuiscono visto che l’audio è pessimo e la voce si perde nel fracasso generale. Se a ciò ci aggiungiamo il caldo soffocante (che molti incuranti del pericolo hanno deciso di affrontare tenendo indosso il giubbino di pelle) e i ragazzi ye ye il quadro è completo. È stata una progressiva moria di pubblico, come in guerra le prime file sono state le prime ad abbandonare, e ben presto ci siamo ritrovati dinnanzi al “palco” covando la segreta speranza che il supplizio fosse alla fine. Passata la mezzanotte, quando il concerto era ormai stato portato a conclusione con un medley finale indegno, io mi sono sentito come cenerentola quando la carrozza le si trasforma in zucca, fine del sogno, le grandi aspettative deluse, mi aspettavo ben altro, mi dicono che sarà stata colpa dell’audio, ma a me pare che di melodie e qualità ben poche, pazienza, sarà per la prossima. Addio coniglio bianco…..y*