tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, novembre 15, 2007





ho di recente scoperto un posto, a due passi da san babila, che è un piccolo concentrato di servizi intelligenti, utili, pratici, e soprattutto gratuiti, dunque accessibili a tutti. ospita incontri su svariati temi, organizza mostre, corsi di lingue, dibattiti, ma ci si può anche andare semplicemente per sedersi a leggere un giornale. soprattutto si può usarlo per mettersi in contatto con le associazioni di consumatori, oppure ottenere, sempre in modo gratuito, consigli e consulenze legali su certi temi. si chiama negozio civico, ed è una bella definizione: distribuisce idee, occasioni di partecipazione, spazi di confronto, aiuto: in breve, civiltà. faccio questa specie di spot perchè a scoprirli, certi posti, diventano una piccola preziosa risorsa, un pò come le biblioteche. e poi perchè le cose belle vanno pubblicizzate, e non mi va di parlare solo di cose brutte, in questo post.
già, veniamo al dunque: vi ricordate la mia busta paga da -53 euro? ormai risale a circa un anno fa, ed era al centro di una piccola storia ignobile che all'epoca su queste pagine ispirò ben tre post, carichi di rancore e dubbi. vi promisi un quarto e conclusivo capitolo della saga per chiudere il tutto, e per vari motivi arriva solo oggi, perchè solo qualche giorno fa ho avuto l'opportunità di mostrare quella busta paga ad un avvocato, esperto di diritto del lavoro, che fa volontariato gratuito nello spazio che vi ho raccontato prima. e così mi ha confermato senza ombra di dubbio che una cosa del genere semplicemente non può esistere, non si può andare in negativo, è una busta paga palesemente non corretta: non si possono applicare ad un giorno di lavoro le trattenute di un mese. l'avessi impugnata avrei probabilmente ottenuto un risarcimento, ma in quel periodo avevo altri pensieri cupi per la testa, dunque non me ne rammarico. ma la consapevolezza di avere ragione non è tanto una consolazione, quanto piuttosto l'occasione per constatare che da allora è passato un anno di un governo che si professa di sinistra e ancora sul tema della precarietà non è cambiato niente. era una priorità, non ci hanno nemmeno provato. e vista la precarietà stessa di questo governo dubito che mai ci proveranno, ed è un'occasione persa per ridare la parvenza di un futuro a questo paese. che delusione. f

csxqp: ska-p - "e.t.t.s"

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