tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, ottobre 28, 2007





ho appena finito di leggere "il sergente nella neve", di mario rigoni stern: un inizio fulminante ("ho ancora nel naso l'odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato") e una canzone a cui per svariati motivi sono molto affezionato. e poi la neve, la fame, il sonno, il freddo, le bestemmie, le pallottole, la stanchezza, la voglia di tornare a casa, e la russia infinita. ogni tanto, non so bene perchè, ho bisogno di libri così. f

csxqp: marco paolini e i mercanti di liquore "il sergente nella neve"

lunedì, ottobre 22, 2007





ero lì che navigavo senza meta, sospinto dai venti della curiosità e trascinato dalle correnti di varie suggestioni musicali, quando mi sono imbattuto, a distanza di poco tempo, prima in questo blog, e poi in questo. ok, lo so, mi avevate avvertito. ma la sensazione è lo stesso spiazzante: è come entrare in una casa uguale alla propria, con gli stessi mobili e la stessa disposizione delle stanze, e rendersi conto che è davvero un'altra solo aprendo i cassetti. ma va bene anche così, alla fine i sogni e i calzini contano di più del colore della tapezzeria. f

csxqp: sid vicious - "my way"

martedì, ottobre 16, 2007


Nel 1997 iniziavo l’università, facoltà di Economia, tanti dubbi, molti timori, una certezza, mi sarei dovuto rimboccare le maniche, non sarebbe stato facile. In quel limbo, circondato da facce, materie, professori e teoremi ignoti, ho fatto la conoscenza di Luigi, colui che ora è universalmente noto come JJ, ma che hai tempi altro non era che la matricola 26003953. Parla e riparla, lezione dopo lezione, giorno dopo giorno, quella semplice conoscenza si è trasformata in amicizia, un’amicizia nata fra i banchi e subito messa alla prova: il mio cambio di facoltà, e la paura di perdere da subito quella simpatia così importante ma fragile e precaria.
Ma così non è andata, le basi erano solide, e da allora è stato un susseguirsi di avventure, riflessioni, discorsi, concerti, gioie e dolori. Insieme abbiamo assistito alle esibizioni di Smashing Pumpkins, Zwan e Billy Corgan, passando per i Darkness, Verdena e mio cugino. Insieme abbiamo percorso migliaia di chilometri per vedere le bellezze di Vienna, il trionfo di Manchester, lo spettacolo delle Dolomiti, la magnificenza di Roma. Insieme abbiamo vissuto le conquiste professionali, le debacle personali, i problemi fisici, la disfatta di Istambul e le vittorie dell’Euroderby. E sempre insieme abbiamo affrontato esami, partite, difficoltà, patemi, dubbi e perplessità. Mi hai dato una spalla su cui piangere e un fedele compagno con cui festeggiare. Grazie y*

domenica, ottobre 14, 2007





una volta ho sentito raccontare dal divertente matematico piergiorgio oddifreddi (date un occhiata ai suoi libri, se vi capita!) la storia dei due chioschi di gelati. la storia è più o meno questa: ci sono due chioschi di gelati (appunto), una spiaggia affollata, e fa molto caldo. si suppone che i bagnanti, disposti uniformemente sul bagnasciuga, preferiscano fare meno strada possibile e recarsi al chiosco di gelati per loro più vicino. i gestori dei due chioschi si mettono allora d'accordo per spartirsi equamente i potenziali consumatori e i profitti, e dunque scelgono di posizionarsi alle estremità opposte della spiaggia. solo che uno dei due all'insaputa dell'altro una mattina decide di spostare il suo chiosco di cinque metri verso il centro della spiaggia, sapendo che in questo modo, essendo ora il chiosco più vicino e più facilmente raggiungibile per un numero maggiore di persone, avrebbe aumentato i profitti. l'altro ovviamente se ne accorge e sposta anche lui il suo chiosco: ma oltre ai cinque metri presi dal collega ne aggiunge altri cinque, per rubargli a sua volta una fetta di consumatori. l'altro si comporta di conseguenza: recupera i cinque metri e ne aggiunge altri cinque, per diventare l'opzione preferibile per quelli che si trovano al centro, e così via finchè c'è spiaggia.
davvero mi sembra che un bel pò della politica italiana recente si possa leggere attraverso questa storiella. il partito democratico nato oggi è, nel bene e nel male, un chiosco che si sposta di cinque metri. f

csxqp: giorgio gaber - "destra e sinistra"

venerdì, ottobre 12, 2007





ieri sono capitato in università dopo anni che non ci mettevo piede. ho girato un pò fra i corridoi, ho sbirciato con curiosità nelle aule, ho guardato le facce degli studenti. ho provato a vedere se il mio tesserino funzionava ancora, e mi sono stampato un certificato di laurea con carriera (un diciotto, due trenta, una moltitudine di ventitrè). mi sono chiesto quanto io oggi abbia da spartire con il cretino che si aggirava da queste stesse parti dieci anni fa e mi sono risposto poco, forse mentendo, forse no. ma qualche muro in meno e qualche punto di riferimento in più probabilmente non sono abbastanza, e così mi ha preso una certa inquietudine, la stessa di allora. ma è passata in fretta, qualcuno per fortuna è arrivato e mi ha portato fuori di lì. f

csxqp: modena city ramblers - "macondo express"

mercoledì, ottobre 03, 2007


una delle sere scorse, per la prima volta in Italia, hanno trasmesso “Arancia Meccanica”. Non l’avevo mai visto, e ad oggi non direi di averlo visto, dato che mi sono perso il primo tempo, sta di fatto che un po’ l’ora tarda, e un po’ la violenza insita nel film, mi hanno conciliato una marea di pensieri, molti dei quali vi faranno paura, oltre che mettermi nei guai. In primo luogo mi sono chiesto: se mai dovessi far sparire un qualcosa, tipo oggetto compromettente alias arma del delitto, dove lo nasconderei? Perché è vero che c’è un mondo intero a disposizione, ma è anche vero che tutto quello a cui hai accesso è facilmente individuabile e quindi raggiungibile da terzi. Sta di fatto che per quanto semplice e scontata non ho potuto che far cadere la mia scelta sulla montagna, quella che io conosco come le mie tasche, quella impervia e selvaggia a tal punto da celare un qualsivoglia oggetto fino alla fine dei tempi… ma visto che io non ho nulla da nascondere perché non sfruttare questo ragionamento in positivo, per preservare qualcosa, ma cosa?

Non ho fatto in tempo ad interrogarmi che la risposta era già lì, chiara, quasi scontata… il TFC. Ora vi spiego: l’idea di base è quella di creare una sorta di “banca del tempo” dove celare, con tutte le cautele del caso, una spilla e una pagina/post del blog. Ad ognuno verrebbe così affidato il compito di realizzare una scatola da riporre in quel posto segreto che solo noi conosciamo e dove forse giacerà per il resto della storia, o forse verrà ritrovata in un futuro e da una generazione a noi ignoti. Ma oltre a questo progetto, volto a garantirci l’eternità, ho pensato di affiancare un’iniziativa parallela, ma distinta, ad uso e consumo dei nostri lettori. Ripensandoci però rischio di mettere troppa carne al fuoco, così per ora “accontentatevi”.

Dopo una siffatta proposta conto sulla vostra adesione affinché ognuno provveda al compimento del progetto. Buon lavoro!!! y*

martedì, ottobre 02, 2007





ho pensato a quanto si potrebbe essere luminosi, e al silenzio di un angolo buio. ho pensato alla ragazza che trovo bellissima, e non posso più gridarglielo. ho pensato al batterista ubriaco che tiene il tempo sempre in ritardo, in un assolato e sonnolento soundcheck pomeridiano, in perenne attesa di notizie sull'ora del concerto. ho pensato all'assurdità di certe situazioni, e a quanto sia assurdo che nella loro assurdità io mi trovi a mio agio. ho pensato ai raggi di luce che arrivano adesso, e a come probabilmente siano partiti tempo fa, da molto lontano. ho pensato alle cose su cui non ho controllo e le ho chiamate sfiga, perchè chiamarle fortuna è più difficile, e a volte mi spaventa. ho pensato alle cose che cambiano per gli altri. ho pensato pensieri che se non pensassi sarebbe meglio. ho pensato a quanto sia in fondo ridicolo questo continuo andar su e giù. ho pensato che certe cose per fortuna non sono finite e che altre invece dovrò inventarmi il modo per ricominciarle da capo. ho pensato che è comunque bello trattenere il fiato mentre vola, anche se il pallone poi non centra i pali. ho pensato che ogni volta che qualcuno mi cerca sono felice. ho pensato che una vittoria è comunque un bel modo di cominciare una stagione. ho pensato che ci vuole fame, più che carte in regola, sempre. ho pensato che non ne posso già più dell'autunno. ho pensato a quanto sia difficile non sentirsi un cretino, certe volte. ho pensato a quante volte io lo sia, in effetti. ho pensato a quanto sia facile stare bene, nonostante tutto. ho pensato che spesso non ho la più pallida idea di cosa pensare. ho pensato che forse come al solito ho pensato troppo, negli ultimi dieci giorni. f

csxqp: cinemavolta - "uomo contorto"