tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, dicembre 07, 2009





una volta perdevo treni. ecco, mi sembra una bella frase per iniziare questo post inconcludente, che scrivo senza pretese mentre il grigiore piovigginoso di un freddo lunedì di dicembre incombe dalle finestre. una volta perdevo treni. correvo tutto trafelato con le valige in stazione e guardavo il pannello con gli orari e il mio treno era già partito da un bel pò. e non c'era nessuno in giro, proprio nessuno, e io imprecavo e poi imprecavo ancora, eppure l'ora mi sembrava giusta e chiedevo spiegazioni in biglietteria ma niente da fare il mio treno era proprio part...

l: fede...
f: eh?
l: guarda che hai già usato la metafora dei treni. parecchie volte, per altro, in questo blog.
f: si, ora che mi ci fate pensare è vero. (sorpreso) però, che lettori attenti!
l: è ora di cambiare, non trovi?
f: beh ma che male c'è? non l'ho fatto apposta, ho ascoltato una canzone e mi è partita la voglia di scrivere un post, la canzone ha la parola treno nel titolo e dunque...
l: si ma i tuoi post iniziano ad essere ripetitivi. anche l'espediente di dialogare con qualcuno che ti interrompe l'hai già usato. cambia un pò!
f: vabbè, dai, ormai ho iniziato. posso finire?
l: se proprio ci tieni...

allora dicevo, una volta perdev...

l: si però mi raccomando non metterci ore, non è che possiamo leggere ogni volta delle spaparanzate colossali.
f: va bene, va bene. ora fatemi andare avanti. se la smetteste di interrompermi magari riesco a finire e andiamo tutti a casa.
l: vai allora.
f: posso?
l: vai.

ecco insomma, il fatto è che una volta perdevo treni.
una volta perdevo treni, dunque.
perdevo...

l: beh, si è incantato il disco? (ridono)
f: (sguardo torvo) ha ha, molto divertente. mi sono perso. troppe interruzioni.
l: un ottima scusa per mascherare il fatto che non sai cosa dire.
f: no, non è vero, ero partito bene, poi mi avete fatto perdere il filo. in realtà volevo solo dire che che ora ho l'impressione di non perderne più. di treni intendo, non di fili.
l: però, che gran concetto. e sei contento che non perdi più i treni?
f: beh, certo. sono contento. ma non so se essere così contento di essere così contento.
l: un pò contorto il ragazzo. che vuoi dire?
f: che forse dovrei scendere dall'interregionale e salire su uno di quelli nuovi fiammanti ad alta velocità. anche se poi non riuscirei a godermi il paesaggio che si srotola dal finestrino.
l: (sguardi perplessi) non so se riusciamo a seguirti.
f: non mi seguo neanch'io, se è per questo. perché in realtà nemmeno ci sono su un treno, sono sospeso per aria e ora mi avete rotto. basta. scrivo un altro post. così imparate. e guai a voi se mi interrompete ancora.

qualche pomeriggio fa mi sono soffermato parecchi minuti ad osservare con meraviglia lo spettacolo caotico e allo stesso tempo preciso del movimento di migliaia di uccelli nel cielo plumbeo sopra la stazione centrale. bolle gigantesche che si gonfiavano per afflosciarsi su se stesse nell'attimo immediatamente dopo, esplosioni di puntini neri che deflagravano da dietro gli edifici, un incredibile e vorticoso spettacolo pirotecnico. ho pensato che anch'io sono un ucc...

l: anche tu un uccello... un allocco! ah ah!
f: non solo una pessima battuta, ma mi avete interrotto di nuovo.
l: scusa. questo inizio era già un pò più originale di quello di prima ma, lasciatelo dire, un pò troppo lirico. comunque in che senso saresti un uccello?
f: ah, ora siete curiosi...
l: no è che vorremmo farti venire al dunque e andarcene a casa. la concisione non è il tuo forte.
f: vabbè cercherò di essere breve. volevo solo dire che mi piace muovermi con altre persone con la stessa dissonante sintonia di uno stormo in volo, ognuno per conto suo ma in fondo allo stesso tempo insieme, pezzi di vita che si sovrappongono nell'attimo di una bolla, e poi forse di un altra, si allontanano e si riprendono per fare un pezzo di strada in comune, senza logica apparente fuggono e si riabbracciano, con caotica precisione. voglio dire, ogni persona che mi cerca, ogni episodio divertente, ogni bacio dolce e appassionato, ogni viaggio da organizzare, ogni progetto strampalato, ogni momento passato con gli amici, ogni scintilla che si scocca da un contatto, ogni persona che sorride nel vedermi mi fa sorridere a mia volta perché, anche quando volo per conto mio, mi sento parte, appunto, di uno stormo. mi piace non riuscire ancora a darlo per scontato, dopo così tanto tempo.
l: dissonante sintonia, caotica precisione... sei sempre più contorto. e tutto questo sorridere è molto sdolcinato.
f: uff, non siete mai contenti. e mi avete interrotto di nuovo. sapete che vi dico? ora inizio un'altro post.
l: (terrorizzati) no, ti prego.
f: e invece si.

è sempre incredibile come sullo stesso album riescano a convivere, con tanta naturalezza e perfezione, canzoni impegnate e pezzi sostanzialmente demenziali, la profonda riflessione sociopolitica e il divertimento spensierato, la protesta iconoclasta e il disimpegno cazzone. indubbiamente geniali, caustici e disallineati, a distanza di molt...

l: fermati, questa sembra proprio una recensione.
f: ebbene si, lo è. e allora?
l: e allora dovresti saperlo, ora c'è un posto apposta per le recensioni. il sito del tfc, nella sua veste rinnovata, è ora un contenitore per recensioni di libri, dischi e film.
f: quindi mi state dicendo che farei meglio a metterla là?
l: finalmente hai capito.
f: (rassegnato) va bene, la metterò là. comunque mi sono stufato, ci rinuncio, per ora non scrivo più niente, così non potete più interrompermi.
l: (in coro) evviva! saggia decisione. lo sai che questo è il post più insulso e inutile che tu abbia mai scritto?
f: lo so.
f

csxqp: stefano vergani e orchestrina pontiroli - "una volta prendevo treni"

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

avrai pure finito di perdere i treni ma per il resto siamo sempre lì... di vincere non se ne parla! y*

11:38 PM

 

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