tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, giugno 14, 2010


il pallone, quello tondo, quello calciato, giocato da miliardari in calzettoni, ma anche quello dei dilettanti, dei semi professionisti, dei campioni mancati, delle promesse non mantenute, quello degli animi esasperati, dei toni concitati, dei genitori esaltati, delle proteste, delle ingiurie, delle bestemmie…
e quello parlato, delle futili polemiche, delle parole urlate, delle discussioni senza senso, delle trasmissioni televisive, delle tv locali, delle chiacchiere da bar, dei presunti esperti…
ma soprattutto quello disonesto, sleale, illecito, dopato, corrotto, falso, freddo, asettico, delle truffe, delle combine, dei simulatori, dei provocatori, degli arroganti, degli infimi, dei senza scrupoli, dei violenti, delle tifoserie organizzate, degli ultrà, dei delinquenti, che divide, istiga, aizza, ossessiona, e uccide…
ecco, quel pallone mi ha stancato, stufato, disgustato. Quest’anno come mai mi sono accorto di aver perso ogni interesse: ho smesso di vedere le partite in televisione e ancor meno mi sono interessato delle sintesi e dei risultati, niente più 90° minuto e radiocronache, niente più discorsi al lavoro, niente più stadio, niente più soldi per uno sport in cui non mi ci ritrovo. Mi rimprovererete di aver preso coscienza di questa mia posizione nell’anno perfetto dell’inter, perché da milanista non posso che pensare che una stagione così sia la morte del calcio, e invece no, siete fuori strada, perché quello che poteva apparire come il peggiore degli incubi si è rivelato una lieve emozione, anche per me, che ho sempre goduto di ogni loro sconfitta.

è ufficiale, ho smarrito la fede, ho perso la passione, s’è creato un fossato, un distacco incolmabile, e sono contento, perché riconosco al calcio il suo vero valore, la sua pochezza.
ormai sono adulto, lascio il pallone ai ragazzi, a chi vive ancora nell’illusione, a chi ha soldi da buttare, a chi ha voglia e tempo da perdere. y

clxqp: nicolò ammaniti – “che la festa cominci”

p.s. tutto questo però non vi priverà del mio innegabile talento… nelle opportune sedi continuerò a presidiare la difesa, dare ordine alla manovra, sostenere il gioco corale, criticare ogni iniziativa individuale, e naturalmente vincere ogni “treccia”!

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