per svariati motivi amo molto bologna: il rosso vivo dei muri quando ci batte il sole, il suo essere perfettamente in equilibrio fra metropoli e provincia, le torri che dall'alto osservano discrete tutto quello che succede, e i portici, che tanto se anche piove chi se ne frega.
e poi amo bologna perché si respira fermento sulle sue strade, in un modo molto diverso che a milano. ieri c'era un piccolo sgabellino a pochi passi dalla fontana del nettuno, in piazza maggiore, e un uomo sopra che parlava ad una piccola folla. due studentesse, un immigrato pakistano, qualche vecchio, qualche giovane. la politica, il lavoro, la gente, il governo, i problemi, lo stato. e poi l'uomo e sceso dallo sgabellino, è salito un ragazzo e ha detto la sua, alimentando una discussione in corso. gli altri hanno ascoltato. poi di nuovo l'uomo di prima. poi qualcun altro. campagna di reclutamento civico, diceva un cartello, tutti i giovedì alle 11. una copia della costituzione sul selciato, poco distante, era silenziosa e divertita testimone della scena. chi aveva un'opinione o una proposta e voglia di condividerla saliva su. una cosa quasi medioevale e postmoderna al tempo stesso, e forse non del tutto legale. partecipazione, democrazia, resistenza. sembrava facile. nessuno si urlava addosso. non c'erano bandiere. ancora un po' e salivo anch'io.
mi è sembrato molto bello.
mi piace pensare che se questo paese ha una speranza di salvezza passa da uno sgabellino sul selciato di una piazza. f
csxqp: tracy chapman - "talkin' bout a revolution"
1 Commenti:
al momento attendo qualche altro segnale però non posso che apprezzare un’iniziativa del genere, senza bandiere, senza urla, senza la solita retorica. temo però che sia ancora presto per una svolta, non siamo ancora sull’orlo del baratro, vedo troppa gente allegra, spensierata, ignara… rimane la speranza, ma nulla di più. y
p.s. quello di cui mi rammarico è che io nel mio piccolo sto facendo pochissimo.
3:20 PM
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page