tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, agosto 22, 2010

"casa mia era buia come i progetti di un killer"

mi ero illuso, ancora una volta, di poter trascorrere un'estate felice, in montagna, fra le mie montagne, pensando che dopo tutto mi sarei rilassato, avrei fatto ciò che più mi piace, camminare, andare a funghi e far legna, ma non solo, si parlava di escursioni, nottate in rifugio, un reportage fotografico alla diga del Vajont, la ricerca del punto di scatto di una cartolina, uscite serali, nuove amicizie, il riallacciarsi di vecchi rapporti e invece niente, dopo due settimane eccomi qui, di nuovo a Milano, finalmente a casa, deluso, sconsolato, amareggiato... non ho combinato nulla, non ho trovato quello che mi aspettavo, non mi sono impegnato abbastanza nel cambiare gli eventi, mi sono abbandonato allo scorrere del tempo... eppure lo sapevo, sono anni che me lo ripeto, conosco la realtà delle cose, e ormai credevo di essermi rassegnato all'ineludibile destino di questo tipo di ferie, ma alle strette non ho resistito, mi sono detto che tutto sommato esageravo, che con in testa un programma potevo modificare gli eventi, influenzarne l'esito, e così ci sono ricascato. che dirvi, spero che queste parole mi facciano da monito, mi ricordino che sono le persone a fare i luoghi, che la montagna è bellissima solo a patto di viverla un numero ristretto di giorni, che gli amici sono una fonte di felicità insostituibile... è stata dura, avrei voluto scappare, tornare, avrei potuto chiamare, per sentire una voce amica, ma mi sentivo stupido, come mi sento stupido stasera, in queste ore di inaspettata insopportabile solitudine, in cui mi trovo a vagare per Milano, una città che riscopro stupenda, incredibilmente vuota, ma monumentale, fiera, ricca di sorprese, di scorci, viuzze, silenzi... cerco di non pensare, di sfiancarmi, sono turbato, pedalo ad oltranza, con la musica al massimo, la camicia aperta, svoltando ad ogni angolo, io e nessun altro, peccato non avere la machina fotografica... è una notte così, l'ultima dell'estate, di questa mia estate un poco malandata, nostalgica, inconsolabile.
vi lascio con un sorriso, quello di un ratto che complice la notte e l'assenza del genere umano ha pensato bene di uscire dalla sua tana e miracolosamente mancare i raggi della mia bici, e anche il mio, che sò di aver scampato un ratticidio per non parlare poi di una probabile caduta. y

clxqp: joe r. lansdale - "capitani oltraggiosi"

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