tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

giovedì, dicembre 23, 2010





sarà la pioggia incessante, o il sonno, in questo caos prenatalizio così fitto di impegni. saranno le troppe (brutte) luci, tutte rigorosamente sponsorizzate, che agghindano questa città come una vecchia puttana. sarà lo spirito del natale, che ci vuole tutti più buoni, ma soprattutto più consumatori, e ci sussurra con gioia crescente la cantilena del produci consuma crepa, produci consuma crepa, produci consuma crepa. sarà tutto questo insieme di cose ma in questo periodo divento insofferente alle belle parole, ai sorrisi, alle false boriose buone intenzioni con cui alcune istituzioni addobbano a festa la facciata della propria casa, nascondendo muri crepati da inefficenze colossali e scarsa sensibilità e attenzione per le persone, a volte per puro menefreghismo e a volte per sostanziali incapacità di fondo. in questi giorni sono incazzato, e in aperta polemica, con la mia banca e con la mia azienda, per esempio, ma il discorso potrebbe estendersi senza timore alle ferrovie dello stato, all'atm, al comune di milano, e a chissà quanti altri spocchiosi soggetti. promettono, ma non sono capaci di mantenere, nè di reagire con stile alle loro deficenze. vogliono fare cento, ma non sanno neanche gestire bene dieci. su tutto quello che non va bene fanno finta di niente, l'umiltà nessuno sa più cosa sia, e si spendono un sacco di soldi per pubblicità inutili, falsi proclami roboanti e inconcludenti convention aziendali.
a volte cedo alla rassegnazione, come se ormai la modernità in questo paese non avesse più speranze, perché l'anomalia, l'errore, il disservizio, l'inefficenza col tempo sono diventati sistema e insomma di che ti lamenti? potrebbe pure andare peggio. altre volte, come questa, mi incazzo, ogni cosa fatta male racchiude in sè l'occasione sprecata di farla meglio, e mi vien voglia di dare battaglia, e se davvero siamo tutti fottuti lo saremo facendo domande, ponendo questioni, mettendo sull'attenti, chiedendo informazioni, ricordando a noi e agli altri che le prevaricazioni iniziano soltanto laddove l'ignoranza non conosce i propri diritti.
mi scusi potrebbe dirmi gentilmente la procedura per fare un reclamo alla direzione centrale? è possibile sapere quali sono le origini di questo disservizio e cosa state facendo per risolverlo? su questo documento di valutazione della sicurezza ci sono cose che non mi tornano, posso avere spiegazioni? potrei avere il numero dell'ufficio amministrazione e chiamare io direttamente? abbiamo da qualche parte una copia del ccnl?
forse pecco di ingenuità come al solito, ma ho scoperto che fare domande è un modo formidabile, il migliore forse, per ottenere rispetto e, a volte, per fare un primo passo verso una soluzione. vanno poste con la dovuta ironia e la polemica va filtrata, ma è uno stratagemma che può portare i suoi frutti: una domanda è dinamica, presuppone azione, informazione, sete di conoscenza, è praticamente ineludibile e allo stesso tempo immune al biasimo. e fa paura (o se non altro, mette sull'attenti), perché implica una risposta.
perciò non rassegnatevi mai, e non smettete mai di interrogare, punzecchiare e inchiodare con le spalle al muro qualsivoglia mediocre istituzione con richieste di chiarimenti, non lasciategli tregua, usate le informazioni raccolte per formulare altre questioni, ogni domanda sarà una pallottola della nostra guerriglia. f

csxqp: francesco guccini - "canzone di notte n. 3"

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