tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

lunedì, marzo 14, 2011



aeroporto, sembra quasi che debba prendere l'aereo, andare all'estero, neanche troppo lontano, ma mi suona strano, di solito si parlava di pullman, treni, traghetti, coincidenze, prenotazioni, attese, eppure questa volta non sono in stazione, forse un errore, abbiamo sbagliato fermata, l'autobus ci ha portato fuori città... il rumore è assordante, enormi mostri d'acciaio atterrano e decollano incessantemente, mi gira la testa, F sorride, non è che questa volta stiamo veramente compiendo l'imponderabile... o forse sono lì perché lui deve partire per l'Irlanda, anche se Fau non si vede, e poi perchè mai dovrei fare un viaggio, questo è un periodo "morto", bassa stagione, fa freddo, e cmq non ho neanche fatto il check-in quindi non ho nulla da temere, ma non ne sono troppo sicuro, aver passato un controllo mi insospettisce, e poi cosa dire del documento di volo che mi sono trovato in tasca, qualcuno mi vuole fare uno scherzo, ma oggi non è il primo aprile bensì l'uno marzo... cmq sia c'è da attendere, non capisco cosa ma bisogna aspettare, e nell'attesa F mi allunga una boccetta, mi dice che mi farà bene, che ne basta un sorso, per viaggiare...

ed io sogno una navetta che procede lenta verso un piccolo quadrimotore, hostess che mi mostrano l'utilizzo del salvagente, un televisore piccolino da cui si vedono enormi distese di campi brulli e casette che si trasformano progressivamente in cime innevate salvo poi tornare terreni incolti, e che da lontanissimi diventano vicinissimi, da piccolissimi grandissimi, da impercettibili a nitidissimi... e continuo a sognare treni carissimi, ostelli maledettamente distanti, clima ostile, lingue incomprensibili, caffè tremendo, stanze soffocanti, bagni per contorsionisti, calze puzzolenti sul calorifero, armadietti senza lucchetto, biciclette inafferrabili, strade deserte, lavori incessanti, restauri costanti, impalcature avvolgenti, cantieri cantieri e ancora cantieri... ho il sonno agitato, forse mi devo svegliare, con tutto questo trambusto è impossibile dormire, ma la stanchezza è tanta, e così riprendo a sognare... sogno giornate di sole, pedalate controvento, il mare d'inverno, il freddo pungente, le corse in stazione, bunker e fortezze, barche in secca, torri da scalare, castelli da esplorare, bandiere da fotografare, cartine da interpretare, piatti da sperimentare, e un esercito di patatine fritte, ad ogni angolo, in ogni piazza, mercato, piatto, ovunque, cotte nello strutto non una ma due volte, per non parlare poi dei waffel... è il momento del flemish stew, del coniglio in salsa di prugne, dello stinco di maiale, dell'anatra alla griglia, della zuppa del giorno, della birra trappista, ma anche dei panozzi di panos, delle torte di mele, dei dolci al rabarbaro, del caffè espresso che poi non è tanto espresso, del pizza hut, dei cinque bicchieri di pepsi, del pessimo starbucks, dei ristoranti impenetrabili, dei locali fantasma, dell'irish breakfast, per non parlare poi di un'infinita quantità di "gnam gnam gnam" senza peraltro aver nulla da mangiare fra le mani! E' il sogno di città lontane, di minuscoli borghi medioevali e piccoli centri universitari, di rinomate stazioni balneari ed enormi strutture portuali, di sconfinate metropoli e fantasiose attrazioni turistiche... siamo agli sgoccioli, questo lungo sogno è avviato all'epilogo, ma non prima di arricchirsi di altre istantanee, come i ragazzi che si picchiano davanti all'atomium, il Milan vittorioso, i negozi di dischi dove non trovi mai quello che cerchi, le discussioni accorate, gli album di famiglia senza famiglia, i diamanti da mezzo carato, il ricordo di chi inseguiva un sogno e ha trovato la morte, le sfide in alta quota, il gettarsi dal treno senza pensare, il deposito bagagli mangiasoldi, gli edifici diroccati, gli autoscatti sballati, le camminate sfiancanti, la cagata di piccione sulla scarpa, le partite a ping pong, la paccottiglia che trabocca da ogni vetrina, il cioccolato di ogni forma e colore... driiiiiiiiiiiiiin

qualcosa suona, mi sveglio, è lunedì mattina, un'altra maledetta settimana mi attende, un lavoro mediocre è la mia condanna, ma ho fatto un bel sogno, forse non andrà così male, forse per qualche giorno sorriderò, e poi devo capire, vedo ancora tutto annebbiato... ma sogno o son desto? y

csxqp: nirvana – “from the muddy banks of the wishkah”

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