tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, agosto 10, 2011



nero, vene, nuvole, scopare, fumare...

parole, istantanee di una vita, stralci di poesia, frammenti di una serata, nella stalingrado d'italia, quando i più partono per le ferie, le giornate si fanno afose, le zanzare sono un tormento... noi ci siamo, io per la prima volta, interessato ma fino a un certo punto, perchè sono un novellino, conosco le canzoni ma non le canticchio, ho sentito i testi ma non li ricordo, ho avuto fra le mani l'album ma non ne sono rimasto impressionato... però un brano merita, almeno uno mi ha preso, ha colto nel segno, e gli altri ne sono una continuazione, una leggera variazione dello stesso tema, perchè se i testi sono diversi lo stesso non si può dire degli arrangiamenti, della tonalità, degli accordi, che sono tre e tutto giro intorno a loro... cmq sono positivo, la serata è piacevole, non è festa dell'unità ma poco ci manca, prendiamo una coca, guardiamo gli stand, sfogliamo qualche libro, spariamo qualche cazzata sui "compagni", sul cartellone degli eventi, sul merchandising, e poi basta, dopo tanta pochezza, via sotto il palco...

i forzati della fotografia, quelli che devono riprendere ad ogni costo tutto con il cellulare, il duo ventosa intento ad una lunga quanto fastidiosa pomiciata, il gruppo di amici caciaroni, i motociclisti con il casco a braccetto, gli alternativi fighetti, il predatore sessuale, i falsi straccioni, il serial killer, i fan che devono dimostrare di sapere ogni singola parola di ogni canzone, quelli che vogliono "stagnola", insomma un inaspettato marasma di persone, e fra loro noi...

e poi il concerto, asciutto, senza fronzoli, senza inutili smancerie, ma un'ottima esecuzione, con suono nitido, nuovi arrangiamenti, una notevole parte ritmica, ma anche una certa ripetitività, una strutturazione standard delle canzoni: rumori, cantato, parte al microfono/megafono, ritorno al cantato... non sempre, per carità, però diciamo che non è stato un brillare di invettiva... ciò non cancella alcuni momenti epici, da ricordare, come un accorato parlato accompagnato dalla musica al termine di "le petroliere", o alcune massime ("a volte i periodi neri possono essere bellissimi"), che nel complesso hanno restituito plauso all'artista dando alla serata un tocco di dinamismo. Alla fine però il loop ti entra in testa e non puoi andartene via che canticchiando una nuova canzone musicata da vasco brondi ma scritta e interpretata da te (al momento).

le luci della centrale elettrica, 5 euro (+prevendita) spesi bene. y

csxqp: rockit vol.29 - "mi ami 2011"

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