tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

domenica, ottobre 23, 2011



sono triste, e allora voglio raccontarvi come si può essere tristi per una persona che neanche si conosce, per qualcuno cui non si è mai parlato, per chi la tua esistenza non ha alcuna rilevanza...
questo pomeriggio, dopo una giornata di sole in giro per negozi, sono rincasato, ho acceso il computer, mi sono collegato al sito del "corriere", e ho letto una notizia, la prima... "simoncelli è morto"... cosa? no, non è vero, non è possibile, che diavolo è successo, non ci credo, non può essere, non è così che vanno le gare, non doveva accadere, non era in programma, non può morire... e invece si... neanche il tempo di capire che mi telefona mia sorella, è via per un colloquio, domani ha bisogno della macchina, chiude chiedendo se ho saputo della morte di marco, supersic per gli amici... non so cosa risponderle, vorrei sfogarmi, piangere, raccontarle quest'inatteso dolore, lo sconforto, ma non riesco, o meglio non posso, la saluto... è irrazionale, stupido, ma piango, nella solitudine della mia casa, come piango ora che scrivo, piango per un ragazzo che non conosco.


Non amo particolarmente il motociclismo, non seguo le gare, non sono tifoso, ma sapevo chi era, perchè saltuariamente aveva attraversato le mie giornate, soprattutto alla radio, e giusto in questi giorni l'avevo ascoltato, ridendo avevo ripensato a quel suo dire "non fatemi fare la figura del patacca", che evidenziava le sue carenti conoscenze musicali, e poi era saltato fuori a pranzo dai miei, la scorsa gara, con mia madre che se ne esce con un commento sullo stato dei suoi capelli, e poi il podio, secondo, e nella mia ignoranza incominciavo a pensare che fosse veramente bravo, che avesse finalmente trovato la strada giusta per vincere... non posso dirvi altro se non che mi era simpatico, per il suo modo di parlare, per il suo rapportarsi alla vita, per il suo sdrammatizzare le situazioni, per il suo intercalare, per i capelli, perchè era positivo, allegro, scanzonato, esuberante, genuino, disponibile, alla mano... è un peccato, e mi sembra impossibile pensare che non lo rivedrò più, che non ci sarà più alla radio, che alla tv non spunterà più fuori con quel suo parrucco tanto improponibile quanto ammirevole, che quella sua cadenza romagnola non risuonerà più nelle casse...

sono triste, è morto marco. y

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