tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, luglio 11, 2012



a volte mi pare che il mondo, e con lui la mia vita, vada troppo veloce. ecco, per uno che non si può certo dire che abbia bruciato le tappe, o combinato molto, suona sicuramente come una frase ironica, tuttavia ho sempre più spesso l'impressione che i giorni e i mesi ultimamente abbiamo cominciato a vorticare troppo furiosamente, shakerando anche me nella loro convulsa e sfuggente freneticità. vorrei poter scendere, soffiarmi via dalle spalle un po' di ansia in eccesso, e guardarli anche solo per un attimo entrambi, mondo e vita, girare da fuori.
vorrei fare la conta delle cose buone e delle molte che ancora non mi riescono bene, salutare i vecchi amici che non vedo da troppo tempo, svoltare l'angolo di una via che non ho ancora percorso, godermi il caldo il cielo l'aria e pure il cemento, fermarmi a riflettere sulla vita e la morte, cercare (se c'è) un filo che tenga insieme e avvolga il tutto, smettere di far finta di avere gli anticorpi, mettere in fila i sogni, inventarne di nuovi, pedalare come se non ci fosse bisogno di una meta, leggere più di due pagine alla volta, capire se qualcosa s'è perso per strada, guardare un film, coltivare un pensiero, scrivere lunghe fitte pagine con la confusione che ho in testa.
fare un respiro. e risalire. f

csxqp: johnny cash - "sunday morning coming down"

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

ultimamente anch’io mi sento così, e mi sembra di non riuscire a rifiatare, sempre a rincorre, affannato… a volte penso che questo sentirmi impegnato dovrebbe farmi stare bene, segnale di una vita intensa, ma non è così, anzi.
Ogni tanto invece ho dei momenti di quiete, come quando sono in montagna, e così potrei fermarmi e riflettere, ma è difficile, perché se per un verso l’analisi del passato mi viene semplice altrettanto non posso dire del futuro, non riesco a vederlo, immaginarlo, sognarlo… così non riesco a concretizzare nulla, non colgo l’attimo, e poi è già tempo di rincasare, e torno alla routine, ai mezzi pubblici da prendere, alla casa da pulire, alla spesa da fare, alle cene, allo yoga, ai libri, agli amici. E così vado avanti, vivendo il presente, mettendo in agenda impegni e appuntamenti, ma senza un costrutto, un fine, un obiettivo e quindi non concludo niente, e questo continuo correre mi sembra tutto sommato tanto necessario quanto inutile… y

csxqc: pink floyd - “us and them”

5:10 PM

 

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