qualche giorno fa, a ferragosto, mentre milano ribolliva nella quiete assolata di strade deserte, negozi chiusi per ferie e parcheggi finalmente vuoti, ho preso l'aereo e ho volato verso sud. un piccolo scorcio di basilicata: paesi sonnacchiosi nel pomeriggio, strade abbracciate dagli ulivi, la saggezza contadina, campi e colline lungo l'orizzonte, a perdita d'occhio.
sono stato a matera. ingarbugliata e labirintica, fatta di mille piccole case di pietra addossate le une alle altre e di mille stradine scoscese che dall'alto si immergono nel cuore dei suoi sassi, è tuttavia una città incredibilmente armoniosa e, imperturbabile al calpestio dei turisti, cela dietro questo apparente disordine un qualcosa di pacifico e rasserenante, inzuppata nella luce arancione del tramonto.
mi ha ricordato bari, vista l'anno scorso in un'analoga toccata e fuga d'agosto, con il mare che appare e scompare giocando a nascondino con i vicoli, l'irresistibile focaccia al pomodoro, le intricate viuzze della città vecchia con le donne anziane sedute fuori dalle case, i ronzanti motorini spericolati, i panni e la pasta stesi al sole, le madonne nelle nicchie a sorvegliare la città, le donne ortodosse che cantano per san nicola.
piccoli scorci, un po' di corsa perché c'è sempre un'aereo da prendere per ritornare, ad altri ritmi e altri paesaggi. ecco, in testa ho quasi sempre l'europa, l'america, il mondo, e poi ogni volta che giro per l'italia mi stupisco di quanto sia bella. f
cvxqp: rocco papaleo - "basilicata coast to coast"
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