basta un breve giro in germania, parlando con le persone che ci vivono e ci lavorano, per cogliere in tutta la sua limpida evidenza quella che secondo me è la vera essenza dello spread con l'italia, il fondamento cioè del divario, netto e in continua espansione, che divide questi due paesi e queste due culture. la verità, così semplice e così banale, è che questo divario si misura fondamentalmente intorno ad un unico concetto, quello di rispetto e applicazione delle regole.
non voglio dire che le regole siano qualcosa di intoccabile: spesso rompere una regola è il primo passo verso la creatività o una presa di coscienza, e combattere una regola sbagliata è non solo giusto, ma doveroso. però colpisce profondamente constatare come la differenza fra i due paesi sia probabilmente riconducibile tutta a questo punto: laddove in germania le regole sono un punto fermo della convivenza civile, qui in italia ogni regola è solamente il preludio ad una scappatoia.
e ciò, per altro, vale ad ogni livello, dal più basso (quando al semaforo scatta il rosso, ma non ci sono macchine in giro, noi ci sentiamo in diritto di attraversare la strada senza problemi mentre i tedeschi, irremovibili, senza battere ciglio, aspettano pazienti che torni il verde) al più alto (le recenti vicende del più famigerato uomo politico italiano sono difficilmente immaginabili mella germania di oggi, dove i ministri si dimettono quando vengono accusati di aver copiato una tesi di dottorato).
non so dire se sia una questione storica, culturale o politica, o com'è più probabile un misto di tutti questi fattori , ma va da sè che da questo punto si dipanano tutta una serie di situazioni che pesano moltissimo sul grado e sulla velocità di apertura della forbice che ci divide: la meritocrazia, l'efficenza generale, la sostenibilità economica del sistema (non solo i tedeschi ma anche gli italiani che lavorano in germania tendono, chissà come mai, a pagare le tasse) e di qui parecchi altri meccanismi virtuosi fanno si che in sostanza, grazie al rispetto delle regole, un paese funziona ed evolve, mentre l'altro, grazie al loro costante aggiramento, gira a vuoto e rimane sempre fermo.
l'italia è così tanto più bella della germania che soffro terribilmente per tutto questo spreco probabilmente irreversibile. ho il timore che il giorno che riusciremo a guardare appena più lontano del solito e capire quanto peso abbia la credibilità di una regola per il funzionamento di un paese, sarà comunque troppo tardi. f
csxqp: ludwig van beethoven - "sinfonia n. 9 in re minore, op. 125"
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page