l'ultima volta che sono stato nella mia passata città l'ho riconosciuta dall'odore. ho annusato il vento, come un cane randagio, e mi ha attraversato una sensazione profonda e familiare, indefinibile nella sua limpida purezza, come se l'odore di quella notte avesse dentro l'odore di tutte le notti prima di quella: tutta la città, e tutta la mia storia con lei, racchiuse dentro un singolo respiro.
non c'erano stelle, l'aria che mi sferzava la giacca non era fredda e i palazzi.. beh, chi si ricordava che fossero così alti? imperturbabile come sempre sembrava non fare troppo caso a me, mentre camminavo in punta di piedi sospeso fra il passato e il presente, come ai margini di un sogno in procinto di svanire.
andai avanti così per un bel po', inspirando fino in fondo quello strano misto di nostalgia e polveri sottili. mi venne in mente che è buffo come le persone possano rinascere, salvate in modi imprevedibili, e che dieci anni sono davvero volati. la notte, la strada, i ricordi, la vita, i polmoni. che spettacolo. f
csxqp: nick drake - "pink moon"
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