tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, luglio 18, 2015


Kamchatka, un nome difficile da pronunciare, e ancor più da scrivere, ma che ormai padroneggio, come fosse un luogo familiare, e non un’oscura località dispersa oltre la steppa siberiana. Molti ne ignorano l’esistenza, e altrettanti l’hanno sentita nominare solo giocando a Risiko, ma non è una finzione, frutto di un’opera di fantasia. Inaccessibile fino ad alcuni anni fa, in pochi vi si sono avventurati, ma la caduta del muro, la dissoluzione dell’unione sovietica e il disarmo nucleare hanno aperto uno spiraglio, permettendo a questa terra inospitale e selvaggia di rivelarsi al mondo.

ma una domanda sorge spontanea… perché? perché venire in questo posto dimenticato da Dio? bè, me lo chiedo anch’io, ora che ho prenotato, e non posso più tirarmi indietro. In effetti alcune premesse potrebbero scoraggiare: non è facile da raggiungere, e neanche economico; c’è la più alta concentrazione al mondo di vulcani, non esistono collegamenti terrestri con il resto del continente, d’inverno si registrano le temperature più rigide della terra, è popolato da uno dei più letali predatori che l’uomo conosca, ed è praticamente disabitato; non c'è nessun elemento storico e culturale da ricordare, ne grandi città da visitare; qui si trova solo natura, nella sua forma più pura e autentica.

ma è anche vero che ciò che per alcuni è un problema per altri può essere uno stimolo. Personalmente conoscere questi aspetti non mi ha intimidito, ne spaventato, e così per convincermi è stato sufficiente leggere che questo avamposto all’estremo est della Russia racchiude in se una combinazione di ambienti che ricordano l’Islanda, la Patagonia e il parco di Yellowstone, paesi che ho visitato o sognato di visitare, e nei quali tornerei volentieri. Vedere poche immagini è bastato per farmi desiderare quelle lande desolate, per invogliarmi a spingermi lungo incerti sentieri, verso la conquista della cima di uno dei tanti vulcani di cui è disseminata la regione. Ma non è tutto, ora che mi sono documentato sogno di camminare lungo la cresta dei crateri, rilassarmi nelle acque termali, parlottare la notte intorno al fuoco, dormire sotto una coperta di stelle, mangiare il granchio gigante del pacifico, tremare alla vista del grizzly, perdermi per le vie di Mosca, innamorarmi del sorriso di una ragazza, spingermi oltre, e tornare per raccontarlo. y

csxqp: battiato - “nomadi”

1 Commenti:

Blogger tabacchi fc ha detto...

era nell'aria, e l'immagine di Gagarin del post precedente è stata profetica... sarà Russia!!! in verità ci pensavo da diverso tempo, ma le difficoltà burocratiche e la nomea post sovietica non proprio incoraggiante erano state dei deterrenti sufficienti a dissuadermi. Ora invece ne avrò un primo assaggio "controllato", organizzato e supportato da un tour operator. Mosca sarà una visita veloce, ma spero sia il viatico per un più corposo viaggio futuro alla scoperta di San Pietroburgo e della regione dell'anello d'oro. Do svidaniya! y

1:18 PM

 

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