tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

sabato, febbraio 03, 2018


L'anno scorso ho avuto tanto, troppo, e ancora mi sorprendo di quanto le cose siano andate bene, di quante soddisfazioni abbia avuto, dei successi, degli avanzamenti di carriera, delle tante occasioni colte. E' anche vero che ho patito un forte stress, fisicamente sono stato male, ho sofferto di insonnia e inappetenza, ma è stato un passaggio inevitabile. Ho vissuto grandi cambiamenti, nell'ambito lavorativo e privato, nella mia personalità, nel relazionarmi con gli altri. Mi sono scoperto una persona diversa, forte, audace, capace, anche se il mio peculiare pessimismo non mi ha mai abbandonato. E così eccomi qui, a pensare che forse in questo 2018 mi toccherà pagare dazio, qualcosa dovrò rendere, adesso che ho tanto da perdere, adesso che sono nell'olimpo, e questo mi preoccupa, perché più in alto si sale più doloroso sarà il ricadere. Incomincio a sentire le vertigini, le prime avvisaglie di ciò che mi aspetta: il rapporto con la ragazza scricchiola, la funzione del manager sembra non decollare, l'umore è instabile, la salute precaria…

E' dura ragazzi, ma stranamente, e inspiegabilmente, mi sento forte, in grado di affrontare tutto, e tutti. Non mi vergogno di ciò che ho fatto, non ho niente da recriminare, e poco di cui sentirmi colpevole. Ho fatto quello che è stato al massimo delle mie potenzialità, spingendomi spesso in territori inesplorati, riuscendo ad uscirne anche con classe e personalità. E adesso, se tutto dovesse crollare, ripiegarsi su se stesso, io continuerò ad esserci, a vivere con tutti i miei pregi e difetti. Non mi sentirò sconfitto, finché potrò attaccherò, rispondendo colpo su colpo, sul lavoro come nel rapporto di coppia, perché non c'è peggior cosa del darsi vinti, e abbandonarsi al dolce abbraccio della rassegnazione. Non c'è più lo spettro della resa, c'è solo il fervore di chi vuole ancora lottare. y

csxqp: eminem - "sing for the moment"

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