vorrei poter cristallizzare il minaccioso fiume in piena del tempo e fermarlo in quest'aprile indecifrabile e crudele, così carico di contraddizioni e promesse, speranze e imprecazioni.
mi piacerebbe poter passeggiare sugli argini e capire per davvero l'acqua, i sassi, i pesci e i detriti, e tutto quest'implacabile scorrere, gorgogliare, trascinare, chissà poi verso dove, sempre ammesso che ci sia, un verso dove.
mi pare che tutto si confonda nella corrente, sia i grandi turbolenti tumulti, che a volte sono zattera che salva e a volte zavorra che trascina a fondo, sia le piccole impressioni istantanee, affidate ai capricci e agli umori del vento, vaghe e sparpagliate, che lambiscono la superficie dell'acqua e ci rimbalzano sopra senza mai lasciarsi afferrare, tutto sommato inutili e impalpabili, come appunto è questo post, pure lui indecifrabile e crudele.
tranquilli, non ci ho capito un granché nemmeno io, di quello che ho scritto: so solo che qualcosa d'indefinito m'incalza, e poi è già tardi, anche questo aprile sta per fuggire senza voltarsi indietro, e forse è un bene, e a me non resta che nuotare a grandi bracciate in quest'assurdo, meraviglioso e spietato ribollir d'acqua. f
csxqp: poems for laila - "tiktak"
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