tabacchi fc, ovvero tabacchi football club, ovvero tabacchi fancazzisti, ovvero un blog creato da quelli che si ritrovano la sera a giocare a calcetto nel parco tabacchi, quello spicchio di verde fra via tabacchi (appunto) e via giambologna, a Milano. Ovvero un contenitore per metterci tutto quello che ci passa per la testa...

mercoledì, marzo 06, 2019


mi sono schiacciato un dito, mi è rimasto inspiegabilmente lì, nella porta di casa, una porta blindata, pesante, che accompagno sempre, per evitare che sbatta, perché è buona educazione, ma anche perché altrimenti tremerebbero i muri, mettendo a repentaglio le mie pericolanti cornici. e così, mentre una mano teneva in equilibrio la bici, l'altra si allungava all'indietro, cercando la presa della maniglia, senza successo. lo ammetto, mentalmente ho imprecato, soprattutto contro me stesso, per questa stupida distrazione, per aver rotto l'armonia di una giornata che fino a quel momento era stata perfetta. ho avuto il timore di essermi fatto male, e nel guardare ho titubato, tergiversando qualche secondo. non volevo veramente vedere, rendermi conto di quanto grosso potesse essere il danno, ma in cuor mio speravo, forse mi era andata bene, e così effettivamente è stato, niente tagli, niente unghie sollevate, niente sangue. ho subito messo il dito sotto l'acqua, istintivamente, perché così mi hanno insegnato, e mi sono seduto, sulla vasca, comodo e rassegnato, aspettando che il freddo lenisse il dolore.

adesso, a distanza di ore, sento un leggero pulsare, e l'unghia sembra priva di vita, un piccolo corpo estraneo appoggiato sulla falange media. penso a questo episodio come ad una metafora del momento: sotto quest'unghia, forse morente, ne sta nascendo una nuova, che nelle prossime settimane cercherà di farsi spazio, di venire fuori, scalzando la vecchia, che forse vuole resistere, sopravvivere, o quantomeno svolgere fino in fondo il suo compito, almeno finché quella nuova non sarà pronta, per prenderne il posto. c'è forse in tutto questo un'analogia con il mio presente, con l'idea che ci sia un nuovo io, che segretamente sta crescendo, che scalpita, vuole uscire, ma nell'attesa che i tempi siano maturi si tiene al riparo, celato sotto la sua vecchia immagine, che è funzionale, rassicurante, protettiva, anche se è solo il ricordo di un passato ormai morto. forse è un falso allarme, e alla fine nulla accadrà, ma ho questa sensazione, di cambiamento imminente. y

csxqp: achille lauro - rolls royce

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page